In un scenario difficile e complesso, sempre più minato da una redditività in costante calo e da riforme stringenti, l’Eurotower sta valutando l’ipotesi “tiering” onde allentare l’effetto derivante dell’introduzione di un nuovo pacchetto di stimoli monetari.
Giovedì 12 settembre, infatti, il consiglio direttivo della BCE esporrà le misure che intenderà adottare con l’obiettivo di contrastare l’attuale rallentamento economico, in quello che sarà uno degli ultimi atti dell’esecutivo di Mario Draghi.
Secondo molti analisti, quello che si prospetta è un ulteriore abbassamento dei tassi sui depositi di liquidità, già negativi al -0,4% e prossimi a raggiungere il -0,5%. Questa misura verrà inoltre accompagnata da un ulteriore allentamento monetario – stimato a circa €45 miliardi/mese – che indirettamente contribuirà ad aumentare le riserve di liquidità bancarie, aggravandone così il costo complessivo. Secondo le stime di RatingScope riportate dal Sole24Ore, tale costo potrebbe superare i 9 miliardi l’anno, 3 in più del costo medio riportato nei bilanci bancari degli ultimi 4 anni.
L’ipotesi “tiering”, per cui le maggiori banche europee stanno facendo pressioni, servirebbe quindi ad allentare tale effetto in quanto permetterebbe di pagare un tasso di interesse minore da quello previsto sulle riserve di liquidità in eccedenza depositate presso la BCE. Nel caso tale misura fosse confermata, i maggiori beneficiari sarebbero Deutsche Bank, che vanta il maggior numero di depositi di liquidità tra le banche europee, BNP Paribas e Crédit Agricole. Per quanto riguarda le banche italiane invece, nel caso di ipotesi “full tiering”, i maggiori favoriti sarebbero MPS, Ubibanca ed Intesa che vedrebbero le loro performance stimate aumentare di rispettivamente di +8%, +6% e +4%.