Dopo aver fatto registrare oltre 3.200 deceduti in Cina e circa 1.600 in Iran, il coronavirus si è ormai diffuso anche in tutto il Vecchio Continente. Con 54.000 casi e quasi 5.000 vittime, l’Italia guida questa speciale classifica delle morti, seguita da Spagna e Germania.
Le misure dell’Italia
Al fine di contenere il numero di contagiati il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, è intervenuto con il Dpcm 11 Marzo 2020 il quale ha decretato, per l’intero territorio nazionale, la messa in atto delle seguenti misure:
- La sospensione delle attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità nonché dei mercati, consentendo invece l’apertura di edicole, tabaccai, farmacie e parafarmacie, previo rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro;
- L’interruzione dell’attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie);
- Il blocco delle attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri ed estetisti).
Continuano ad essere garantiti anche i servizi bancari, finanziari, assicurativi e viene incentivato, sia per le Pubbliche Amministrazioni che per le attività produttive e professionali, lo smart working. A ciò si è aggiunta, il 20 marzo, un’ordinanza del Ministero della Salute che vieta, per tutto il territorio nazionale, l’accesso del pubblico a parchi, ville, aree gioco, giardini pubblici ed ogni genere di attività ludica all’aperto. Come con il precedente Decreto, tali misure saranno valide almeno fino al 25 marzo. Inoltre, il 21 marzo, il Premier Conte è nuovamente intervenuto decretando, dal 23 marzo fino al 3 aprile, la chiusura di tutte le attività produttive non essenziali. La decisione di chiudere le fabbriche era già stata presa in autonomia da alcune società.
Il Covid-19 determinerà gravi conseguenze anche per il comparto economico italiano. Secondo uno studio di Cerved Industry Forecast, infatti, nel biennio 2020-21 le imprese italiane potrebbero subire uno shock del fatturato tra i 270 miliardi di euro (scenario base) ed i 650 miliardi (scenario pessimistico). Ad essere più colpiti saranno il settore alberghiero, automobilistico e dei trasporti. A tal proposito, il governo italiano è intervenuto il 16 marzo 2020 stanziando 25 miliardi di euro di budget per gli aiuti all’economia destinati ai seguenti capitoli di spesa:
- Finanziamento aggiuntivo del Sistema Sanitario Nazionale e della Protezione Civile;
- Sostegno all’occupazione, alla difesa del lavoro e del reddito;
- Sistema del credito ed agevolazione dell’erogazione di liquidità;
- Rinvio degli obblighi fiscali e sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria per sedici filiere, oltre che per imprese, autonomi e professionisti con ricavi inferiori a 2 milioni di euro.
Le mosse degli altri Stati europei
La Spagna
La Spagna, secondo Paese europeo e terzo nel mondo per numero di contagiati da coronavirus, ha dichiarato il 13 marzo 2020 lo stato di emergenza ed il giorno successivo ha vietato tutti gli spostamenti eccetto quelli per motivi di necessità. A partire dalla mezzanotte del 16 marzo, inoltre, sono state chiuse le frontiere, consentendo quindi l’entrata nel Paese per via terrestre soltanto ai cittadini spagnoli, agli stranieri con esigenze lavorative ed alle merci. Sul piano economico, si prevede una mobilitazione di risorse per 200 miliardi di euro, di cui 117 stanziati dal governo ed il resto da società private.
La Germania
La Germania, terzo paese europeo per contagiati, non ha sinora varato un vero e proprio blocco della mobilità per i suoi cittadini. Tuttavia
<<Il governo federale tedesco e le amministrazioni dei singoli stati hanno deciso drastiche chiusure che vanno dai negozi non essenziali a bar, discoteche, teatri, musei, case di appuntamento e chiese per rallentare l’epidemia di coronavirus>> (fonte: investing.com)
Come affermato da Lothar Wieler, presidente del Robert Koch Institute, la Germania rischia 10 milioni di positivi al coronavirus se la popolazione non rispetterà le misure predisposte, perlopiù non obbligatorie, per arginarne la diffusione. Dal punto di vista economico lo Stato metterà a disposizione crediti illimitati alle imprese per 550 miliardi di euro, da stanziare mediante la Kfw, banca per lo sviluppo tedesco le cui operazioni non figurano nel bilancio dello Stato.
La Francia
In Francia, nonostante il 15 marzo si siano tenute le elezioni municipali in circa 35.000 comuni, il 16 marzo il Presidente Emmanuel Macron ha annunciato il divieto di tutti gli spostamenti non necessari a partire dalle ore 12.00 del 17 marzo. Tutto ciò dopo che nei giorni precedenti era già stata prevista la chiusura delle scuole e di tutti i negozi, tranne quelli che vendono beni essenziali. Per quanto concerne il lato economico, Macron ha assicurato 300 miliardi di euro in garanzie sui prestiti governativi alle imprese, a cui ha fatto seguito l’annuncio del Ministro delle Finanze Le Maire di un piano da 45 miliardi per gli aiuti diretti alle aziende in difficoltà.
La Gran Bretagna
Nel Regno Unito il governo di Boris Johnson, dopo una prima fase di esitazione, ha deciso di muoversi per contrastare la diffusione del coronavirus e per preparare il supporto alle aziende che finiranno in difficoltà. A tal fine, la prima mossa è stata quella di chiudere scuole, asili ed università a partire dal 20 marzo. Sarà posto in campo un piano da 330 miliardi di sterline di prestiti garantiti a società che ne necessitano per pagare affitti e fornitori.
La comunità europea
A livello europeo, la Commissione Europea ha attivato l’escape clause del Patto di Stabilità, consentendo quindi agli Stati di membri di realizzare i deficit di bilancio necessari per affrontare la situazione. In materia di politica monetaria, invece, nella notte del 18 marzo la BCE ha annunciato il Pandemic Emergency Purchase Program (PEPP), un programma di acquisto di titoli pubblici e privati per un valore complessivo di 750 miliardi di euro, che andrà avanti almeno per tutto il 2020. Nonostante il benchmark di riferimento per gli acquisti di titoli pubblici rimarrà il criterio del capital key, nell’ambito di tale programma sarà garantita una maggiore flessibilità.
Gli Stati Uniti
Negli Stati Uniti il Presidente Donald Trump ha firmato un provvedimento da 100 miliardi di dollari che prevede, tra l’altro, test gratuiti per verificare l’eventuale infezione e amplia i congedi per malattia retribuiti. Questo dopo aver annunciato nei giorni passati un piano da 1.200 miliardi di dollari, di cui 250 già stanziati dal segretario al Tesoro Mnuchin. Nel frattempo, la FED ha tagliato i tassi d’interesse, portandoli nel range 0-0.25%, ed ha annunciato un massiccio programma di Quantitative Easing per acquistare 700 miliardi di dollari in titoli di stato ed obbligazioni garantite da mutui.