Il 10 ottobre 2019 il governo italiano ha presentato la bozza del DL Fisco, con 51 articoli inseriti. Le nuove norme, ancora da definire nel dettaglio, puntano a colpire soprattutto le organizzazioni criminali e le compensazioni illecite fra crediti e debiti fiscali. Secondo le stime, la nuova legge permetterebbe allo Stato di recuperare fino a 3,3 miliardi di euro nel corso del triennio 2020-2022. Secondo il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, entro il 2022 le norme proposte potrebbero farincassare allo Stato molto di più. Secondo Tridico, infatti, la cifra potrebbe arrivare a 5 miliardi di euro nello stesso periodo di tempo.
Uno strumento contro la mafia potenziato
Il Fisco, secondo il decreto legge che dovrebbe essere depositato a breve, avrà il potere di sequestrare, in caso di condanna penale per evasione, tutti i beni ottenuti attraverso fondi per i quali l’imputato non può dimostrare la provenienza lecita. Questa norma andrebbe a potenziare le leggi antimafia già presenti, rendendo più facile sequestrare i beni accumulati dalle organizzazioni criminali. Inoltre, questa rappresenta anche una misura che inasprisce le pene per i grandi evasori, che una volta condannati si vedrebbero sequestrare immobili ed altri oggetti di valore ottenuti attraverso un guadagno non registrato.
La differenza rispetto alla situazione precedente sarebbe che, con la nuova legge, sarebbe compito degli accusati dimostrare la provenienza lecita dei soldi utilizzati. Prima, invece, era l’accusa a doverne dimostrare l’origine illecita.
Lotta alle truffe allo Stato da parte delle imprese
Oltre alle tasse da pagare, le imprese possono avere diritto anche a dei soldi da parte dello Stato, secondo determinati criteri. Questi sono assegnati alle piccole e medie imprese come supporto o nel caso in cui una società abbia compiuto iniziative considerate socialmente utili, come assumere tirocinanti. Il massimo che ogni anno può essere destinato ad una singola azienda è di 700.000 euro.
Di solito questo rimborso spese da parte dello Stato, detto compensazione, viene assegnato sotto forma di crediti fiscali, ovvero soldi che saranno scalati dalle tasse che l’azienda deve pagare. In effetti, l’utilizzo di questo strumento ha vissuto una crescita anomala dal 2012 al 2018, aumentando del 74% rispetto ai sei anni precedenti, con un totale di crediti fiscali concessi di circa 13 miliardi di euro.
Il prsidente dell’Inps ha precisato che le aziende che chiedono la compensazione non sono di per sé stesse disoneste. Tuttavia sono state presentate molte domande di rimborso fiscale o di esenzione poco credibili. In effetti, nel 2019, non esiste in Italia uno strumento efficace per verificare i dati delle imprese che vogliono la compensazione. La nuova legge prevede la creazione di un sito, che sarà anche la nuova piattaforma dove inviare le domande, che controllerà in automatico i dati sulle aziende interessate. Questo, secondo Tridico, dovrebbe anche riuscire a rendere più semplice ottenere le compensazioni per chi ne ha diritto.