Enel, la multinazionale dell’energia, ha lanciato sul mercato internazionale il primo strumento obbligazionario al mondo legato al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg) delle Nazioni Unite. L’operazione è condotta attraverso la controllata olandese Enel Finance International N.V.
Gli ordini, pari a circa 4 miliardi di dollari, hanno superato di quasi tre volte il valore dell’emissione, che in dollari ammonta a 1,5 miliardi, corrispondente a circa 1,4 miliardi in euro.
L’obbligazione denominata “General Purpose SDG Linked Bond” è disponibile solo per gli investitori istituzionali, ed ha visto una partecipazione significativa dei c.d. Investitori socialmente responsabili. Francesco Starace, il leader del gruppo, ha dichiarato che ciò ha permesso una ulteriore diversificazione della propria base di investitori.
Il valore “etico” si è riflesso sulle dinamiche di domanda e di pricing dell’emissione, permettendo al gruppo Enel di ottenere un vantaggio economico di circa 20 punti base (0,2%) rispetto ad una classica emissione senza la peculiarità della sostenibilità.
Vediamo più nello specifico le caratteristiche dell’operazione:
L’operazione è strutturata in una singola tranche di 1,5 miliardi USD a tasso 2,650% con scadenza 10 settembre 2024. La date per il regolamento dell’emissione è prevista per domani 10 settembre 2019 ad un prezzo fissato in 99,879% con un rendimento effettivo a scadenza pari a 2,676%.
L’obiettivo alla base dell’obbligazione è il raggiungimento di una percentuale di capacità installata da fonti rinnovabili pari o superiore al 55% della capacità installata totale consolidata entro il 31 dicembre 2021.
Il tasso di interesse previsto rimarrà fisso fino alla data di scadenza dell’obiettivo imposto di sostenibilità (31/12/21) e qualora tale obiettivo non dovesse essere raggiunto scatterà un meccanismo c.d. di step up, ovvero un incremento di 25 punti base del tasso di interesse, a partire dal primo periodo di interesse dopo la pubblicazione di un “assurance report” da parte del revisore contabile. Questo report serve a garantire la trasparenza nel raggiungimento del target che già a giugno 2019 è pari al 45,9%.
Le agenzie di rating, in considerazione delle caratteristiche dell’emissione, hanno assegnato un rating provvisorio pari a BBB+ (Standard & Poor’s) e A- (Fitch), mentre Moody’s ha assegnato un rating definitivo pari a Baa2.
L’emissione di questo bond etico segue la scia dei precedenti green bond emessi sempre da Enel sul mercato europeo per un ammontare di 3,5 miliardi di euro.
Il mercato ha apprezzato la strategia sempre più orientata alla sostenibilità del gruppo Enel, che già oggi è il primo operatore privato a livello mondiale per capacità installata rinnovabile e mira a contribuire sempre di più all’obiettivo SDG 7.2 di aumento delle quote di energia rinnovabile nel mix energetico globale entro il 2030.