Si è appena concluso nella regione inglese della Cornovaglia il G7, cioè il vertice tra i leader di Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Giappone.
Cina: il tema politico del G7
A quanto riportato alla stampa dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, il tema politico che ha dominato il vertice è stato l’atteggiamento da avere nei confronti della Cina e in generale delle autocrazie, cioè con i sistemi politici assolutisti e accentratori.
Il gruppo dei leader mondiali ha messo in discussione in soprattutto i mezzi cinesi di portare avanti le proprie politiche, con particolare riferimento al mancato rispetto dei diritti umani. Secondo il comunicato finale del vertice riportato da Bloomberg, il G7 chiede alla Cina il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, specialmente nello Xinjiang e a Hong Kong.
La reazione della Cina
Immediata e decisa la reazione della Cina, secondo la quale sono finiti i tempi in cui un piccolo gruppo di Paesi poteva decidere per il mondo intero. Un protavoce dell’ambasciata cinese a Londra ha fatto sapere il punto di vista della madrepatria: “il G7 sfrutta le questioni relative allo Xinjiang per dedicarsi alla manipolazione politica e interferire negli affari interni della Cina, noi ci opponiamo fermamente”.
Il G7 vuole indagare meglio sul Covid
Secondo un documento pubblicato da Bloomberg durante i giorni del vertice, il G7 richiederà all’Organizzazione mondiale della sanità una nuova indagine “tempestiva e trasparente” riguardo le origini del Covid-19.
Pechino risponde di aver sempre mantenuto un atteggiamento trasparente e di aver condotto insieme all’OMS alcune indagini indipendenti. Inoltre, sottolinea il rappresentante cinese a Londra, la questione Covid è scientifica e non dovrebbe essere politicizzata.
La proposta economica del G7 contro la Cina
Sotto un profilo più economico, il G7 ha lanciato un piano globale di infrastrutture da costruire nei Paesi in via di sviluppo, con cui opporre una concorrenza “positiva” alla Nuova Via della Seta promossa dalla Cina.
Il piano, ispierato dall’amministrazion Biden, si chiama Build Back Better World (B3W) e prevede che il G7 e altri Paesi partner mettano a disposizione competenze e capitali per lo sviluppo sostenibile dei Paesi meno sviluppati, per un totale di circa $40 mila miliardi.
Il G7, guidato sotto questo aspetto dalla proposta Statunitense, intende così fornire ai Paesi un’alternativa positiva che rifletta i valori, gli standard e il modo di fare affari tipico delle economie democratiche.