Nel 2015 il Vaticano ha investito parte dei soldi ricevuti in donazioni in Credit Default Swap (CDS), scommettendo contro la bancarotta di Hertz entro aprile 2020, e per poche settimane ha vinto la sua rischiosa scommessa.
Cos’è un CDS
Il Credit Default Swap è un contratto con cui chi ha un credito può trasferire a un altro soggetto il rischio di fallimento del proprio debitore.
In questo caso i creditori di Hertz, volendo premunirsi di fronte all’eventuale insolvenza del debito, hanno trasferito il rischio stipulando dei CDS con soggetti terzi, tra cui il Vaticano.
Questi, in cambio del rischio di dover rimborsare interamente le controparti in caso di default di Hertz, sono stati remunerati con dei pagamenti periodici, come una normale polizza assicurativa, per tutto il periodo di validità del contratto, ovvero dalla stipula nel 2015 alla scadenza, nell’aprile 2020.
I derivati su Hertz
La casa automobilistica americana ha effettivamente dichiarato la bancarotta nel maggio 2020, alimentando una scia di fallimenti avvenuti negli USA durante un anno tragico per molte compagnie private.
In questo contesto, i CDS si sono rivelati una strategia disastrosa per molti Hedge Funds posizionati su derivati rischiosi, come l’inglese CQS del trader miliardario Michael Hintze, che ha visto il valore del proprio fondo crollare di quasi il 50% nella primavera del 2020.
Ma non è questo il caso del Vaticano, il cui investimento si è risolto poche settimane prima del default di Hertz, lasciando alla Santa Sede una via di fuga prima del disastro.
Gli investimenti del Vaticano
I CDS fanno parte di un portafoglio di €528 milioni derivanti da donazioni, la cui gestione, tra il 2011 e il 2018, era sotto la supervisione dell’ormai ex cardinale Angelo Becciu.
Altri investimenti del Segretariato hanno riguardato alcuni immobili di lusso a Londra, e il finanziamento del film Rocketman che racconta la biografia del musicista Elton John.
A seguito di un’inchiesta riguardante proprio gli investimenti immobiliari del Vaticano, il Cardinal Becciu è stato sollevato dalla propria carica, seppur senza alcuna ufficiale accusa da parte delle autorità.
Il Papa e i derivati
I Credit Default Swap erano stati portati ad esempio da Papa Francesco in un documento del 2018 in cui si esprimeva contro l’utilizzo degli strumenti derivati, a suo giudizio eticamente inaccettabili perché hanno incoraggiato il proliferare di una finanza dell’azzardo e della scommessa sul fallimento altrui.