Giustizia, Salvini: “Riforma vuota e inutile”
Dopo le tensioni di ieri a Palazzo Chigi, concluse con lo scioglimento del Consiglio dei Ministri in un nulla di fatto, Salvini e il Ministro della Giustizia Bonafede si sfogano ai microfoni.
Dal Papeete Beach di Milano Marittima, Salvini afferma di volere una riforma della giustizia “vera, pesante e significativa, che dimezza davvero i tempi del processo penale”. L’attuale riforma sarebbe invece vuota e inutile, segno della mancanza di una reale volontà a procedere nelle riforme da parte dei pentastellati.
Risponde in diretta Facebook Bonafede, secondo cui la Lega è ancorata alla politica giudiziaria di Berlusconi e sta cercando di far saltare la riforma della prescrizione che entrerà in vigore a gennaio. “Arrivano no a prescindere e si pescano argomenti qua e là che nulla hanno a che fare con la riduzione dei tempi dei processi. […] Ho scritto la Spazzacorrotti, non permetterò a nessuno di fare giochini per far saltare la legge sulla prescrizione”.
USA 2020, il dibattito dei Democratici
È andato in onda il secondo dibattito tra i candidati democratici alle elezioni del prossimo anno. Lo scontro si è incentrato su Joseph Biden, Vice-President di Obama, e Kamala Harris, senatrice in California.
Biden era già stato attaccato dalla Harris sul razzismo, mentre questa volta ha dovuto difendersi sull’Obamacare, la riforma sanitaria di Obama. Secondo la Harris la legge è da rafforzare attraverso il Medicare-for-All, una copertura ancora più estesa. Per Biden il sistema è troppo costoso, infatti la senatrice non ha saputo rispondere a come trovare le coperture.
Infine, sul tema immigrazione, Biden è stato attaccato da tutti gli altri candidati per le espulsioni del governo Obama. L’ex Vicepresidente ha affermato che chi entra illegalmente negli Stati Uniti deve essere rimandato indietro, anche se non con i metodi di Trump.
Forza Italia nel caos, Toti lascia.
“Non si ha intenzione di cambiare alcunché, questa avventura finisce qua”. Se ne va con queste parole il Presidente della regione Liguria Giovanni Toti.
Toti era stato eletto il 19 giugno come coordinatore del partito assieme a Mara Carfagna. L’intento era di riscrivere le regole e ricucire le spaccature interne, ma Berlusconi ha deciso di nominare un nuovo Coordinamento, escludendolo.
Toti rappresentava l’ala che chiedeva un rapporto più stretto con Lega e Fratelli d’Italia, non indifferente nel partito. Tanto che anche la Carfagna ha preso le distanze dalla decisione, sostenendo di non voler prendere parte al nuovo Coordinamento, nato contro lo spirito iniziale dell’iniziativa politica.