Governo: presentata la nota di aggiornamento al DEF
Il governo ha approvato ieri sera la Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza. Il DEF era stato presentato ad aprile dal governo Conte I, per correggere i cambiamenti sopravvenuti dall’approvazione della legge di bilancio 2019 e illustrare in breve la politica economica che si sarebbe dovuta seguire nei tre anni successivi. La Nota di Aggiornamento di ieri anticipa le manovre di bilancio per il 2020, indica le politiche che verranno intraprese dal governo nei prossimi anni e dove verranno raccolte le risorse per finanziarle.
In particolare, è previsto il rifinanziamento per il 2020 di Quota 100 e del Reddito di Cittadinanza, la copertura delle clausole di salvaguardia al fine di evitare un aumento dell’IVA a partire da gennaio 2020, il taglio delle tasse sul lavoro e una forte lotta all’evasione fiscale, anche attraverso l’incentivo all’utilizzo di metodi di pagamento tracciabili. Le coperture dovrebbero provenire per la maggior parte da un aumento del deficit e in parte proprio dalla lotta all’evasione, con un incasso di circa 7 miliardi per lo Stato.
Per il 2019 si prevede una crescita dello 0,1 per cento (meno dello 0,2 preventivato nel DEF di aprile), mentre nel 2020 non dovrebbe arrivare oltre lo 0,6 per cento. Il deficit salirà al 2,2 per cento (0,8 punti in più rispetto all’1,6 proposto ad aprile) sia nel 2019 che nel 2020, per poi ridursi a partire dal 2021.
Imprese: cala la fiducia in tutta Europa
Le PMI italiane sperimentano il quattordicesimo calo mensile consecutivo negli ordinativi, aumentando il sospetto che la recente stagnazione economica potrebbe presto tramutarsi in una nuova recessione. A soffrire di più è il settore automobilistico. Il quadro italiano è in linea con quello europeo, che con un valore di 45,7 sperimenta per l’ottavo mese consecutivo un valore dell’indice manifatturiero al di sotto della soglia di non cambiamento (50). A pesare è soprattutto il rallentamento della Germania: l’indice manufatturiero tedesco è crollato nell’ultimo mese a 41,7, la rilevazione più bassa da giugno 2009.
Riparte l’iter per la riduzione dei parlamentari
Si è tenuta oggi una prima votazione sul taglio dei parlamentari. La riforma istituzionale era già stata portata avanti dal governo Conte I, ma si era arenata in estate a causa della crisi di governo. Favorevoli PD, M5S, LeU e Italia Viva, contrari FI e +Europa, assenti Lega e FdI. La votazione di oggi in Commissione Affari Istituzionali ha conferito al parlamentare dei Cinque Stelle Giuseppe Brescia l’incarico di relatore della proposta, che prevede una riduzione di 230 parlamentari alla Camera e 115 al Senato (si avrebbero così 400 deputati e 200 senatori). La discussione del nuovo testo è prevista in aula per il 7 ottobre.