Sanremo, partenza col botto.
Si è conclusa con un successo la prima delle cinque giornate del Festival della canzone italiana, apertura della sua 70° edizione. La trasmissione è stata seguita da oltre 12 milioni di telespettatori nella prima parte della serata, raggiungendo così più della metà dei telespettatori; anche la seconda parte è stata molto seguita: oltre il 56% di share, corrispondente a circa 5 milioni e mezzo di spettatori. Vengono quindi battuti i risultati dell’anno scorso, dove la media dello share si tratteneva poco sotto il 50%.
Ovviamente molto soddisfatto il conduttore Amadeus che, nonostante le critiche delle scorse settimane contro quello che veniva considerato un atteggiamento inadeguato nei confronti delle co-conduttrici, è riuscito ad attirare e trattenere una platea più amplia rispetto a quella del suo predecessore, Claudio Baglioni. Hanno preso parte alla conduzione la presentatrice Diletta Leotta e la giornalista Rula Jebreal, anche lei accompagnata da diverse polemiche sul tema del suo monologo e infine dedicato alla violenza sulle donne. La classifica della prima serata è la seguente, basata sul voto della giuria demoscopica, composta da 300 persone: Le Vibrazioni (Dov’è), Elodie (Andromeda), Diodato (Fai rumore), Irene Grandi (Finalmente io), Marco Masini (Il confronto), Alberto Urso (Il sole ad est), Raphael Gualazzi (Carioca), Anastasio (Rosso di Rabbia), Achille Lauro (Me ne frego), Rita Pavone (Niente – Resilienza 74), Riki (Lo sappiamo entrambi), Bugo e Morgan (Sincero).
Sindacati europei, peggiorate le condizioni dei lavoratori.
Secondo l’ETUC, la Confederazione Europea dei Sindacati, il salario medio dei lavoratori è peggiorato rispetto a dieci anni fa in 6 Paesi dell’Unione Europea, tra cui l’Italia, mentre risultano congelati in altri tre. E’ questo quanto risulta da uno studio elaborato dall’Istituto europeo dei sindacati, tenendo conto di inflazione, indennità salariali e contributi previdenziali. I Paesi che hanno visto un calo dei salari nel decennio 2010-2019 sono Grecia (-15%), Cipro (-7%), Croazia (-5%), Spagna e Portogallo (-4%), e infine l’Italia (-2%). Aumenti irrisori sono poi stati registrati in Finlandia (+0,1%), Belgio (+1,5%), e Paesi Bassi (+1,5%). Secondo il vice segretario generale della Confederazione, l’irlandese Esther Lynch, “Ai leader europei piace propagandare la cosiddetta ripresa, ma la crisi non è finita per milioni di lavoratori in molti Paesi europei”. Viene quindi richiesto all’UE di promuovere un aumento del salario minimo e di rafforzare la contrattazione collettiva negli Stati membri.
Le consultazioni alla Commissione europea per la riforma del processo di governance economica possono essere “un’opportunità per tracciare una linea in un decennio di austerità dannosa e avviare un programma positivo di investimenti e convergenza verso l’alto delle condizioni di lavoro e di vita che renderanno l’Europa più giusta per i lavoratori”, secondo il segretario generale di ETUC Luca Visentini.
Coronavirus, smentite le voci per una possibile cura.
L’università cinese di Zhejiang ha annunciato in mattinata che potrebbe aver trovato una possibile cura al coronavirus. Test preliminari condotti vitro hanno mostrato che due farmaci, l’Arbidol e il Darunavir, potrebbero efficacemente inibire il virus e sono quindi stati inseriti nel programma di cure elaborato dalla Commissione sanitaria nazionale cinese. La scoperta è stata condotta da un team di ricercatori di Li Lanjuan, docente della Zhejiang University e una delle principali ricercatrici nella lotta contro il nuovo coronavirus in Cina. Inoltre, secondo Li, il farmaco attualmente usato è probabilmente non efficace e presenta invece una serie di effetti collaterali.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha però smorzato gli entusiasmi, dimostrandosi scettica e ricordando che non ci sono attualmente terapie conosciute efficaci per contrastare questo specifico tipo di virus, di conseguenza ogni potenziale farmaco deve essere sottoposto a uno studio randomizzato controllato.
La notizia ha però diffuso la speranza almeno nei mercati azionari cinesi, che mostrano per la prima volta segnali di ripresa.