La decisione di Trump sulla Siria
Domenica sera la Casa Bianca ha emesso un comunicato stampa con il quale annuncia il ritiro delle forze armate americane dal nord-est della Siria e l’imminente avanzata dell’esercito turco. La decisione statunitense, che ha fatto seguito alla telefonata tra Erdogan e Trump, ha subito riacceso l’attenzione sulla situazione dei curdi, che occupano proprio quella zona della Siria e che perciò rischiano di cadere sotto le armi turche. C’è preoccupazione da parte dell’ONU – “Non sappiamo cosa succederà, ma ci prepariamo al peggio” – mentre Trump confida a Twitter le ragioni della sua scelta:
“Combatteremo solo dove avremo benefici, e combatteremo solo per vincere. Turchia, Europa, Siria, Iran, Iraq, Russia e i curdi dovranno risolvere la situazione e capire cosa voglio fare con i soldati dell’Isis catturati”
Sempre Trump però afferma che “distruggeremo economicamente la Turchia se attaccherà i curdi”. Nel frattempo alcuni esponenti del Partito Repubblicano hanno criticato la decisione del Presidente, mentre alcuni analisti hanno esplicitamente parlato di “tradimento” degli Stati Uniti nei confronti dei curdi.
La manovra e le parti sociali
Il Presidente Conte, il ministro dell’Economia Gualtieri e il ministro del Lavoro Catalfo hanno incontrato a Palazzo Chigi i rappresentati sindacali di CGIL, CISL e UIL. Il confronto, che è propedeutico alla manovra finanziaria, si è svolto in un clima cordiale, come secondo le intenzioni del Premier:
“Non vogliamo lavorare in maniera autoreferenziale, ma lavorare con voi fianco a fianco. Riteniamo prezioso il contributo delle parti sociali”
Tra le misure al centro dell’azione di Governo ci sono il taglio del cuneo fiscale, il disinnesco della clausole IVA e il rilancio degli investimenti pubblici. Misure che secondo Gualtieri porteranno nel 2020 ad una crescita del PIL dello 0,6%, anche se lui stesso è fiducioso che che “tra un anno saremo a commentare una previsione di crescita del PIL ampiamente superiore”. Meno ottimistiche sono le previsioni del Centro Studi di Confindustria, che è convinto che l’Italia sia “ancora sulla soglia della crescita zero, rischiando di cadere in recessione in caso di nuovi shock”. Una valutazione che fa eco a quelle dell’ISTAT, che nella nota mensile segnala come
“In Italia, la revisione dei conti economici ha lievemente modificato il profilo del PIL che ora evidenzia un marginale incremento congiunturale sia nel primo sia nel secondo trimestre (+0,1%). Tuttavia, a luglio, l’indice della produzione industriale ha registrato la seconda flessione congiunturale consecutiva.”
La Borsa di oggi e le novità da UBS
Iniziano la settimana in segno positivo tutte le principali piazze finanziarie del globo, ad accezione di quelle asiatiche (-0,16% Tokyo, -1,11% Hong Kong e -0,92% Shanghai). La maglia rosa è Madrid (+0,87%), che precede di poco Milano (+0,80%). Nella piazza meneghina il titolo migliore è d’Amico International Shipping (+13,04%), divisione del Gruppo d’Amico che opera nel settore product tankers, mentre il peggiore è Italiaonline RSP (-37,05%), società di marketing e comunicazione digitale che annovera tra i suoi servizi anche i portali di posta elettronica Libero e Virgilio. Lo spread ha chiuso a quota 152, in rialzo di 2.5 punti rispetto alla seduta di Venerdì. Attualmente in territorio positivo a New York anche UBS, che secondo le indiscrezioni odierne dovrebbe annunciare il taglio di 10mila posti di lavoro, una comunicazione che farebbe seguito a quella avvenuta ad Agosto scorso, quando invece furono 4.700 gli esuberi.
Oggi si è svolto l’evento intitolato “Non è un paese per giovani”, organizzato dallo Starting Finance Club di Torino, a cui hanno partecipato Elsa Fornero e Michele Boldrin. Se non hai potuto essere presente, puoi riascoltare un estratto degli interventi qui.