Ex Ilva: sciopero degli operai del gruppo ArcelorMittal
Dalle 7 di questa mattina è in corso lo sciopero di 24 ore indetto da Fim, Fiom e Uilm nello stabilimento siderurgico di Taranto e negli altri siti del Gruppo ArcelorMittal. Lo stop arriva dopo gli atti di recesso del contratto da parte di ArcelorMittal e la dichiarazione di 5mila esuberi. I metalmeccanici auspicano il ritiro della procedura di retrocessione, ripristinando tutte le condizioni dell’accordo del 6 settembre 2018 che garantirebbe la possibilità di portare a termine il piano Ambientale nelle scadenze previste. Il segretario general della Uilm di Taranto Antonio Talò ha dichiarato: “Il Governo parla di allarme rosso ma non ha una idea precisa di cosa fare. L’azienda, tenendo fede a quanto scritto nella lettera di recesso, sta portando gli impianti al minimo della capacità di marcia. In queste condizioni entro fine mese ci sarà lo stop totale, compreso l’Afo2. Bisogna intervenire presto”. Inoltre questa mattina il gruppo indiano Jindal ha negato l’interesse per gli asset dell’ex Ilva, dopo la ritirata di ArcelorMittal. «Smentiamo con forza» si legge in un tweet postato sul canale Twitter del gruppo, le indiscrezioni di stampa secondo cui «Jindal Steel & Power potrebbe rinnovare il suo interesse per l’acciaieria di Taranto».
Alibaba punta 10-15 mld da ipo Hong Kong
Secondo l’agenzia Bloomberg, dopo la quotazione record a Wall Street, Alibaba conta di raccogliere dai 10 ai 15 miliardi di dollari dalla quotazione secondaria alla Borsa di Hong Kong. Nei prossimi giorni è atteso un incontro tra la società e le autorità del listino per definire meglio la questione. Per la Borsa di Hong Kong sarà la più grande operazione di offerta singola di titoli dal 2010.
Visco: nelle famiglie italiane conoscenze finanziarie inadeguate
Il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, nel corso della lectio magistralis per l’apertura dell’anno accademico dell’Università di Cagliari, ha spiegato che l’intero edificio finanziario si poggia sulla fiducia dei risparmiatori e non può quindi prescindere dall’etica dei comportamenti. Secondo il Governatore è necessaria una condotta moralmente corretta nei comportamenti da parte degli operatori finanziari, e regole più cogenti verso l’intermediazione finanziaria non bancaria, in molti casi poco vigilata, ma soprattutto serve la conoscenza. Secondo i dati dell’ultimo rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane, il 21% degli italiani non conosce nessuna delle nozioni di base (inflazione, relazione rischio/rendimento, diversificazione, caratteristiche dei mutui, interesse composto) e delle nozioni avanzate riferite ai titoli obbligazionari; solo il 12% mostra padronanza dei concetti presentati; appena il 2% definisce correttamente tutte le nozioni. Non basta: oltre il 30% del campione intervistato dalla Consob “non conosce nessuno tra i seguenti prodotti: conto corrente, azioni, obbligazioni, fondi comuni, Bitcoin”.