Il Primo Ministro etiope vince il Nobel per la pace
Il Comitato norvegese ha deciso di consegnare il Nobel per la Pace di quest’anno ad Abiy Ahmed, il cui “impegno merita riconoscimento e deve essere incoraggiato”.
Il merito di Abiy Ahmed è di aver portato finalmente a termine la guerra durata oltre 20 anni tra Etiopia ed Eritrea, con costi umani e finanziari altissimi per entrambi i Paesi. L’evento è stato significativo per tutto il continente africano perché porta stabilità in una delle zone più critiche, il Corno d’Africa.
Inoltre, è stato riconosciuto il suo impegno nella collaborazione internazionale e nella promozione di riforme democratiche e di modernizzazione per il suo Paese, dall’economia alla solidarietà e giustizia sociale.
Tra gli altri candidati di quest’anno c’erano il Primo Ministro neo-zelandese Jacinda Ardern, per la sua decisiva risposta dopo l’attentato di Christchurch, e il capo indigeno brasiliano Raoni Metuktire, per i suoi sforzi per la protezione della foresta amazzonica.
La candidata Greta Thunberg è stata invece esclusa tra i finalisti perchè non è ancora stata raggiunto un consenso scientifico sulla relazione lineare tra cambiamenti climatici e conflitti armati. La Commissione ha quindi voluto premiare un approcio più diretto alla promozione della pace.
Continua lo scontro in Siria; USA e UE pronte a sanzioni
Dopo aver ritirato i propri militari, dando di fatto il via libera alla Turchia per l’attacco contro i curdi, il Congresso degli Stati Uniti vuole ora ricorrere allo strumento delle sanzioni per scoraggiare la Turchia dal suo piano bellico.
Anche l’Unione Europea è pronta a discutere l’approvazione di sanzioni economiche, e ha criticato aspramente sia l’offensiva che l’atteggiamento del Presidente Erdogan. “Non accetteremo che i rifugiati vengano usati come arma per ricattarci” ha detto Donald Tusk, “considero le minacce […] completamente fuori posto”. Risposte simili sono arrivate dai Conte e dai governi di altri Paesi membri, suscitando la rabbia dell’ambasciatore turco a Roma.
La posizione portata avanti dalla Turchia è che i curdi rappresentano una minaccia terroristica e non possono essere utilizzati al fine di contrastare altre forze terroristiche, l’Isis.
Nonostante questo, anche il presidente Putin si è detto preoccupato in quanto l’azione turca potrebbe favorire il ritorno dello Stato Islamico in Siria.
Mediaset, sospesa la fusione con Mediaset Spagna
La Corte di Madrid ha sospeso la delibera sulla fusione per incorporazione di Mediaset Spagna e Mediaset.
La decisione del giudice arriva in attesa di una sentenza definitiva sul ricorso di Vivendi, riferito all’accordo preso nell’assemblea straordinaria dello scorso 4 settembre di Mediaset Spagna. Lo si apprende da fonti finanziarie.
L’assemblea di Mediaset Espana del 4 settembre, approvando la fusione con la controllante Mediaset aveva dato sostanzialmente il via libera al percorso per la nascita di MediaforEurope, la holding olandese nella quale il Biscione intende concentrare tutte le sue attività e partecipazioni, compreso il 9,6% di ProSiebenSat1.