Brexit: Tusk alla ricerca del consenso per nuova estensione
In seguito alla sconfitta del PM Johson a Westminster sulla ratifica di nuovo accordo trovato con Bruxelles, e quindi un nuovo stop al proesso di uscita del Regno Unito dall’UE, il Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk sta cercando di convincere i capi di Stato a virare verso la concessione di un’estensione a UK sino al 31 Gennaio 2020. In particolare, Tusk farebbe leva sullo stato di crisi politica nel Parlamento Britannico come giustificazione ad un endorsement verso un rinvio della Brexit sino a Gennaio prossimo. Tuttavia, aggiungono fonti diplomatiche da Bruxelles, il piano messo in atto dal Presidente Polacco sarebbe quello di lasciare la porta aperta a Londra per un’eventuale uscita, qualora la Gran Bretagna sia pronta, anche prima del termine stabilito. Se dagli incontri bilaterali tra Tusk ed i leader politici degli stati membri in atto in questi giorni non dovesse emergere una chiara linea condivisa all’unanimità, un Consiglio Europeo dedicato alla Brexit potrebbe essere convocato non più tardi di metà settimana prossima con l’obiettivo di discutere apertamente i termini di una possibile estensione dell’accordo.
Bio-On in caduta libera in borsa prima della sospensione
Il titolo Bio-On, sino a ieri quotato sul mercato Aim di Borsa Italiana, crolla di valore in seguito al proseguimento dell’inchiesta che vede coinvolta la società con sede in Emilia-Romagna. A luglio 2018 le azioni Bio-On si scambiavano ad un valore di 70 euro per una capitalizzazione complessiva di 1,3 miliardi, in larga parte grazie alle rosee prospettive legate alla società ed al mercato delle bioplastiche. Un anno e qualche mese dopo, precisamente nella giornata di ieri, nella quale, successivamente agli arresti del chairman Marco Astorri le contrattazioni delle azioni Bio-On sono state sospese, il titolo era già crollato a 10,4 euro ed il valore della società precipitato a poco meno di 200 milioni. La procura di Bologna sta indagando su Bio-On con l’accusa di false comunicazioni e manipolazione di mercato, in una vicenda che rischia di trasformarsi sempre più in un nuovo caso ‘Parmalat’.
Dl imprese: ok Senato a fiducia con 168 sì
Nella giornata odierna, il Governo Vonte Bis ha fatto ricorso alla sua prima fiducia, ottenendola dal Senato con 168 favorevoli e 110 contrari per il decreto salva-Imprese. I voti contrari sono stati 110, nessun astenuto. Il provvedimento passa ora alla Camera per essere convertito in legge entro il 3 novembre. A margine del voto in Senato, il Ministro dell’economia Gualtieri si è espresso in tema di conti pubblici ed in particolare ai commenti di Bruxelles in merito alla manovra finanziaria varata dal Governo settimana scorsa. Il Ministro ha sottolineato come già in passato l’Italia si sia avvalsa della flessibilià di bilancio al fine di intraprendere una riduzione del debito graduale che non abbia un impatto negativo sulla crescita economica.