In base agli ultimi dati OCSE del 2020, l’Italia è uno dei Paesi europei dove, in media, si lavorano più ore.
Un risultato abbastanza sorprendente visto che in genere si è portati a pensare che gli italiani siano degli “scansafatiche”.
I dati riguardano dipendenti e lavoratori autonomi con età superiore ai 15 anni. Vengono considerate le ore medie lavorate a tempo pieno e part-time escludendo festività, congedi e periodi di malattia.
Nel dettaglio, nel Belpaese sono 1.559 (29 settimanali) le ore annuali lavorate, 46 ore in più della media europea. In cima alla classifica troviamo Malta, Irlanda e Grecia, rispettivamente con 1.827, 1.746 e 1.728, mentre la Germania è lo Stato in cui si lavora “di meno”.
La produttività del lavoro
Ma se l’Italia è nelle prime posizioni per numero di ore lavorate, si trova invece agli ultimi posti per livelli di produttività del lavoro. Questa viene calcolata come rapporto tra il PIL e il numero di lavoratori e di ore complessivamente lavorate nel Paese. Si riferisce all’efficienza con cui un lavoratore, un team o un’azienda, genera beni o servizi in un certo lasso di tempo con un certo volume di risorse.
Per contro, la Germania, dove si lavora di meno, è tra i paesi migliori per produttività.
Si sottolinea come nel nostro Paese, negli ultimi 5 anni, la produttività sia aumentata di appena il +3%, molto lontana dall’Irlanda che segna un +22%. Peggio di noi solo Grecia, Spagna e Olanda in cui è scesa del -1%.