L’inflazione negli Stati Uniti supera le previsioni: i prezzi al consumo sono saliti del +0,8% nel mese di aprile 2021, e del +4,2% rispetto ai 12 mesi precedenti.
Cos’è l’inflazione
Si parla di inflazione riferendosi all’aumento generale dei prezzi dei vari prodotti disponibili sul mercato. Il modo più diffuso per calcolarla è la variazione nel tempo dell’Indice dei Prezzi al Consumo, in questo caso il Consumer Price Index calcolato dallo U.S. Bureau of Labour Statistics.
L’inflazione in USA nel 2021
Ci si attendeva un rilancio dell’inflazione su 12 mesi, dovuto al fatto che proprio un anno fa gli Usa e il mondo attraversavano la fase più profonda della pandemia, mentre ora l’economia sta ripartendo.
La previsione di rialzo era però intorno al +3,6%, mentre il dato registrato del +4,2% è un valore che non veniva raggiunto e superato da settembre del 2008.
Tra i fattori trainanti c’è la ripresa dei prezzi dei prodotti energetici, tra cui ad esempio il petrolio: il suo prezzo era crollato con lo scoppio della pandemia e l’interruzione dei viaggi, e ad aprile del 2020 valeva circa $19 a barile. Da allora la ripresa è stata costante, e nell’arco di un anno è tornato intorno ai $65 a barile.
Le reazioni all’inflazione
L’inflazione in genere accompagna le fasi di ripresa economica, e proprio per il fatto che c’era una previsione di rimbalzo le autrità economiche non sembrano particolarmente preoccupate.
I rappresentanti della Federal Reserve, la banca centrale deputata, tra le altre cose, a tenere sotto controllo l’inflazione aumentando i tassi, reputano che si tratti comunque di un incremento temporaneo. Per questo, la FED non prevede un incremento dei tassi fino a quando non ci sarà un’inflazione introno al 2% per un periodo di tempo più lungo.
La reazione del mercato americano alla notizia è negativa, con l’S&P 500 che nella giornata del 12 maggio ha perso il -2,14%.