Divenuto famoso in seguito al caso GameStop, il fenomeno degli short squeeze identifica un movimento di mercato al rialzo che, controintuitivamente, si verifica quando molti investitori scommettono al ribasso su un’azione (“short selling”).
Lo short selling
Come noto, i venditori allo scoperto aprono posizioni su titoli che ritengono diminuiranno di prezzo. Per quanto valido sia il loro ragionamento, questo potrebbe essere ribaltato da una notizia positiva, da un annuncio di prodotto o da risultati trimestrali positivi.
L’inversione di tendenza potrebbe rivelarsi temporanea, ma se non lo è, lo “short seller” affronterebbe perdite incontrollate (un titolo ipoteticamente potrebbe crescere all’infinito).
Per proteggersi da disastri, gli “shortisti” chiuduno le proprie posizioni ricomprando le azioni contro cui avevano scommesso, innescando un meccanismo a cascata che genera per contro un rialzo dei prezzi.
I titoli con elevato short interest
Tramite un’operatività molto rischiosa, alcuni investitori sono soliti acquistare azioni con un’alta pressione ribassista (short interest) in modo da trarre vantaggio da un possibile short squeeze.
Attualmente il principale titolo con 13,64 milioni di azioni shortate su 25,12 milioni totali è Root Inc, una società di consulenza che aiuta le aziende nella gestione del cambiamento strategico e nella trasformazione digitale. L’azienda ha perso oltre il 70% dai suoi massimi toccati a $29 nel giorno della sua quotazione.
In seconda ed in terza posizione troviamo invece rispettivamente Blink Charging Co, una società di servizi elettronici che fornisce stazioni di ricarica per veicoli elettrici, con 13,62 milioni di azioni vendute su 36,06 milioni totali, ed Ontrak Inc, sviluppatore di nuove tecnologie in campo medico con 3,09 milioni di azioni vendute su 7,78 milioni.