Lavorare di più spesso non è sinonimo di maggiore produttività. Secondo uno studio effettuato dall’Università di Stanford, la produttività di un’azienda inizia a diminuire quando i dipendenti superano le 50 ore di lavoro settimanali.
La legge dei rendimenti decrescenti
I dati raccolti dai ricercatori dell’Università di Stanford rispecchiano la Legge dei rendimenti decrescenti, formulata per la prima volta dall’economista classico David Ricardo (1772-1823). Tale legge presuppone un rapporto fra input ed output in cui ad ogni apporto di un qualsiasi input (terra, lavoro, capitale ecc) non corrisponde un incremento di produzione proporzionalmente crescente. La Legge dei rendimenti decrescenti si applica solo quando l’input supera una determinata soglia, detta punto di massimo. Il punto di massimo, infatti, è quello in cui si ottiene il più alto livello di produttività, dopo di esso aumentando l’impiego di risorse ed energie i risultati inizieranno a peggiorare.
Confronto tra paesi
Nel confronto tra paesi, gli americani lavorano circa 1786 ore all’anno, seguiti dai giapponesi con circa 1680 ore, ma entrambi i paesi risultano meno produttivi della Germania, i cui cittadini lavorano circa 1363 ore all’anno, quasi un terzo in meno. Anche la Francia si conferma come una delle nazioni con il livello di produttività più alto e con un orario di lavoro settimanale tra i più bassi (35 ore settimanali). Nelle economie più avanzate, i fattori della produttività sono legati all’efficienza piuttosto che alla quantità o allo sfruttamento di impianti. Un’ulteriore conferma proviene dalla Grecia e dall’Italia, tra le nazioni con un monte orario settimanale più alto, ma con produttività più bassa.
Il caso dei paesi nordici
Nei paesi del Nord-Europa le ore di straordinario vengono viste in maniera negativa proprio in termini di danno alla produttività. Secondo quest’ottica lavorare di più significa non essere stati in grado di portare a termine un lavoro nei tempi prestabiliti. L’aumento delle ore di lavoro, inoltre, tende a danneggiare anche la produttività dei giorni seguenti, avendo il lavoratore meno tempo per sé e tornando a lavoro poco riposato e più stressato.
Esperimento Microsoft
Un esperimento per vedere gli effetti della riduzione delle ore di lavoro è stato messo in atto da Microsoft, presso una sua sede di Tokyo. Questo, dopo alcuni anni, ha dimostrato come una riduzione delle ore di lavoro non corrisponde ad un calo della produttività.
L’esperimento ha riguardato circa 2300 dipendenti, i quali durante tutto il mese di agosto hanno provato la settimana lavorativa di 4 giorni. Il risultato fu un aumento della produttività del 39.9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, riduzione dei costi generali, e soddisfazione dei dipendenti, quindi meno problemi disciplinari e lamentele.