L’evasione fiscale è uno dei principali problemi dell’economia italiana ormai da molti anni.
Cos’è l’evasione fiscale?
Si parla di evasione fiscale quando un cittadino non paga tasse e contributi, infrangendo volontariamente la legge.
L’evasione fiscale si distingue dall’elusione fiscale, che significa trovare un modo non illegale per non pagare le tasse, come ad esempio intestare un immobile a un parente nullatenente. Ciò può risultare in un “illecito amministrativo”, ma non costituisce un reato penale.
L’evasione fiscale in Italia
Ogni anno il Ministero dell’Economia e delle Finanze pubblica le stime sull’evasione fiscale in Italia. Sui dati del 2017 (le ultime stime disponibili) l’evasione fiscale in italia ammonta a €108,8 miliardi.
La cifra è calcolata come la differenza tra quanto lo Stato avrebbe dovuto ricevere in termini di tasse e contributi e quanto ha effettivamente ricevuto.
Le componenti dell’evasione fiscale e il gap sull’IVA in Europa
Tra le componenti principali dell’evasione fiscale in Italia c’è l’imposta sul valore aggiunto (IVA), che genera un buco di oltre €32 miliardi, e l’imposta sui redditi (IRPEF) per oltre €41 miliardi.
I dati sono in linea con quelli forniti dalla Commissione Europea, secondo cui l’Italia è il Paese in cui c’è un maggiore gap tra IVA dovuta e IVA effettivamente riscossa: oltre €35 miliardi di differenza. Secondo il Regno Unito (i dati sono del 2018, quando era ancora parte dell’Unione) con €23,4 miliardi, e terza la Germania con €22,1 miliardi.
L’evasione fiscale in Europa
Per definizione, però, l’evasione fiscale può solo essere stimata, e un recente studio della University of London approvato dal Parlamento UE evidenzia una situazione ancora peggiore.
L’evasione fiscale ammonterebbe a €190 miliardi per l’Italia, di gran lunga la peggiore d’Europa, su un totale di €823 miliardi per tutti i Paesi Membri. Dietro di noi la Germania (€125,1 miliardi) e la Francia (€117,9 miliardi).
L’economia sommersa
L’evasione fiscale deriva in gran parte dalla cosiddetta economia sommersa, cioè l’attività economica che non viene dichiarata, e che per il MEF vale circa €194 miliardi. Le principali componenti dell’economia sommersa sono la mancata dichiarazione delle attività e il lavoro irregolare.
È importante distinguere l’economia sommersa dall’economia non osservata, di cui fa parte anche tutta l’attività economica criminale.
Ai fini della fiscalità di solito non si considera l’economia criminale perché si suppone che, una volta identificate, le attività criminali vengano interrotte, e non genererebbero comunque del gettito fiscale per lo Stato.