In base agli ultimi dati pubblicati da Eurostat (l’ufficio statistico dell’Unione Europea), a settembre 2021 l’Italia ha registrato un tasso di disoccupazione giovanile pari al 29,8%, il secondo valore più alto a livello europeo dopo la Spagna.
Cos’è il tasso di disoccupazione giovanile
Con tasso di disoccupazione giovanile si intende il rapporto, espresso in valori percentuali, tra il numero di giovani tra i 15 e i 24 che non hanno un impiego e la forza lavoro nella medesima fascia di età. La forza lavoro si calcola invece come somma tra il numero di individui che lavora e quelli che non hanno un’occupazione, ma che stanno cercando attivamente un impiego. I Paesi che hanno attualmente i tassi di disoccupazione più alti tra i giovani sono: Spagna (30,2%), Italia (29,8%), Grecia (25,1%) e Svezia (24,5%).
Le cause
La pandemia e la conseguente crisi economica, hanno determinato un peggioramento del tasso di disoccupazione giovanile negli ultimi due anni. Il valore medio a livello europeo è stato pari al 15,9%, un dato ancora superiore rispetto al periodo pre-Covid. Gli alti livelli di disoccupazione nella popolazione tra i 15 e i 24 anni sono però dovuti anche a cause strutturali. Una prima ragione riguarda una bassa integrazione tra il sistema scolastico e il mondo del lavoro.
Un’altra motivazione è da ricercare invece nell’efficienza dei servizi pubblici per l’impiego nel fornire servizi personalizzati di orientamento e sostegno ai giovani in base ai loro profili specifici.
La terza causa è la segmentazione del mercato del lavoro con alti livelli di contratti a tempo determinato, i cui rinnovi sono sensibili all’andamento dell’economia.