Il settore manufatturiero tedesco sta crollando, con un livello di decrescita che non era mai stato così critico dal 2009, in piena Grande Recessione. A rivelarlo è l‘indice PMI (Purchasing Managers Index), realizzato dal Markit Group, che a settembre 2019 ha registrato per la produzione industriale tedesca un valore di 41,4% contro il 43,5% di agosto. Il risultato contraddice le previsioni per settembre degli analisti di Bloomberg, che avevano parlato di un miglioramento al 44% della Germania nell’inidice.
Il PMI
Il PMI è un’indagine mensile condotta, in Europa, da Markit Group ed è considerata fra le più affidabili per verificare lo stato di salute dell’economia reale di un paese. L’analisi viene svolta intervistando i manager delle aziende, attraverso questionari con domande sui livelli di produzione del mese passato, sul numero di dipendenti, sugli ordini ricevuti, sui prezzi e sulle aspettative per il futuro. Il PMI considera come valore di crescita zero il 50%.
La Germania che trascina giù l’Europa
Per la Germania si tratta del nono mese consecutivo di decrescita della produzione industriale, in un quadro che appare sempre più preoccupante. Infatti, anche il settore dei servizi, che finora era rimasto solido nonostante il periodo di difficoltà che il paese sta affrontando, comincia a rallentare. Secondo il PMI, il terziario tedesco è passato dal 54,2% di agosto al 52,5%, sempre al di sotto delle previsioni.
Il valore negativo della Germania nel PMI trascina in basso il livello complessivo dell’Europa nell’indice di Markit Group per quanto riguarda la produzione industriale. Il valore è sceso dal 53,5% di agosto al 52% di settembre, contro le previsioni secondo cui sarebbe dovuto calare solo dello 0,2%. Oltre a Francoforte, che ha perso l’1,46%, tutte le Borse europee hanno risentito dei cattivi risultati tedeschi. In particolare Parigi ha ceduto l’1,02% e Milano l’1,16%. Anche il valore dell’euro ne ha risentito, con un calo dello 0,33% rispetto al dollaro.