Un informatore mormone denuncia una truffa da 100 miliardi di dollari da parte della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni.
L’IRS (Internal Revenue Service), l’agenzia governativa americana che si occupa di riscossione dei tributi, ha ricevuto una denuncia che descrive come la Chiesa abbia accumulato donazioni invece di utilizzarle per atti di beneficenza. Il report accusa inoltre la Chiesa di aver utilizzato donazioni esenti da tasse per finanziare due business privati.
Le operazioni finanziare della Chiesa non sono accessibili dal pubblico dal 1959, ma David A. Nielsen, l’informatore 41enne, è un ex dipendente della Peak Advisors, la divisione investimenti della Chiesa. David è così riuscito a mettere le mani su delle informazioni scottanti, che potrebbero anche renderlo ricco. L’IRS è solita infatti offrire parte delle tasse recuperate ai responsabili delle soffiate.
Secondo quanto scritto nelle 74 pagine del report, la Chiesa raccoglie $7 miliardi di donazioni ogni anno, di cui un miliardo sembrerebbe finire nelle casse della Peak Advisors, che negli ultimi 22 anni sarebbe riuscita a raggiungere un valore del proprio portafoglio pari a $100 miliardi. Ma non finisce qui, perché secondo l’informatore la Chiesa gestirebbe altri fondi a cui non ha potuto avere accesso.
I report ufficiali della Chiesa di Gesù Cristo dei santi degli ultimi giorni spiegano che dal 1985 sono 2.2 i miliardi di dollari spesi in opere caritatevoli. Ai membri viene chiesto di donare il 10% del reddito annualmente. Accumulando i $100 miliardi senza spenderli, la Chiesa starebbe andando contro le regole della IRS e contro le promesse fatte ai seguaci.
In Italia i fedeli della Chiesa sono circa 26mila (16 milioni invece nel mondo). Da gennaio essi possono accedere al nuovo tempio di Roma, una sfarzosa costruzione con sessantamila metri quadrati di edifici e giardini.