Con il termine paradiso fiscale ci si riferisce a quei Paesi che godono di un bassissimo livello di tassazione e di un elevato livello di segretezza bancaria. Grazie a questi elementi riescono ad attirare una notevole quantità di capitale estero. Sono dunque dei veri e propri rifugi per gli investitori e le multinazionali che vogliono sfuggire ad imposte locali più alte o che vogliono occultare i propri soldi.
Il termine paradiso fiscale nasce da una traduzione imprecisa dell’inglese tax haven, letteralmente porto sicuro delle tasse. Questo è stato dovuto al fatto che haven, come termine, è molto simile ad heaven, che significa appunto paradiso.
Financial Secrecy Index del 2020
In cima al Financial Secrecy Index 2020, la classifica con le giurisdizioni in cui sono presenti più capitali depositati in conti sottoposti a segretezza, per la prima volta ci sono le Isole Cayman. Queste hanno un sistema fiscale detto neutrale, quindi oltre a garantire estrema riservatezza non prevede neppure una tassazione sul reddito aziendale, interessi o plusvalenze. Per questo sono ideali per i gestori di Hedge Fund.
La medaglia d’argento spetta invece agli USA, che nel 2020 hanno strappato il titolo alla vecchia roccaforte Svizzera. Questo sebbene dal 2009 sia iniziata una battaglia delle istituzioni statunitensi proprio contro le politiche da paradiso fiscale del Paese nel Vecchio Continente. Questo è stato dovuto alle nuove leggi svizzere che pongono forti limiti al segreto bancario.
Gli Stati Uniti
Diverse banche americane, in alcune aree a statuto speciale, possono offrire ai clienti esteri vantaggi fiscali significativi ed un elevato livello di segretezza.
Oggi gli USA offrono una vasta gamma di agevolazioni per i non residenti. Inoltre, gli Stati Uniti non aderiscono allo standard globale dell’Ocse sullo scambio di informazioni finanziarie. Quindi, di fatto, possono continuare a ricevere informazioni dagli altri Stati circa i conti dei propri cittadini, facendo pressioni, ma non sono obbligati a fare altrettanto.
Non solo negativi
Quando si parla di paradisi fiscali si pensa sempre a qualcosa di negativo ed illegale, eppure, c’è anche qualche effetto positivo. Le multinazionali che crescono pagando le tasse all’estero possono impegnare il capitale non tassato e reinvestirlo in patria, stimolando la crescita dell’economia.