Michael Bloomberg nasce il 14 febbraio 1942 a Boston, figlio di una famiglia di immigrati ebrei di origini russe. Frequenta l’università a Baltimora, dove nel 1964 si laurea in ingegneria elettronica; tuttavia sceglie di proseguire gli studi e poco dopo ottiene l’MBA, ossia il Master in Business Administration, a Stanford: il certificato scolastico più ambito e quotato al mondo in una delle università con maggior prestigio sul globo. Nel 1973 diventa general partner della Salomon Brothers, una banca di investimento, e inizia a lavorare presso quest’ultima nella sezione del trading azionario, ma in poco tempo arriverà a prendere le redini di questo settore dell’azienda. Successivamente inizia ad occuparsi di System Development presso la stessa banca, accumulando così una discreta esperienza nel settore. Nel 1981 la Solomon Brothers viene acquistata dalla Philbro Corporation, tuttavia a Blomberg non viene offerto un ruolo chiave nell’acquisizione, quindi questi sceglie di vendere le sue quote a fronte di un pagamento di 10 milioni di dollari.
Con il ricavato, Michael decide di fondare un’azienda: la Innovative Market Systems. Durante gli anni passati a lavorare presso la banca d’investimento, Bloomberg si accorge che la vera miniera d’oro a Wall Street non sono le azioni, bensì le informazioni. Un’informazione al momento giusto poteva far decollare un titolo o farlo crollare. Ricevere una notizia prima della concorrenza voleva dire vendere immediatamente un asset destinato a cadere a picco, oppure comprarne uno che sta per salire vertiginosamente. La neonata azienda di Bloomberg si occupava proprio di questo: fornire informazioni utili ai player finanziari in tempo record. Il primo cliente fu la Merril Lynch, la divisione di “Investing and Wealth” della Bank of America. Questa acquistò 22 terminali dalla Innovative Market Systems e decise di finanziare le operazioni di Bloomberg con 30 milioni di USD.
Nel 1987 l’azienda muta il proprio nome in Bloomberg L.P. e, sempre in quegli anni, amplia la propria offerta lanciando i servizi Bloomberg News, Message e Tradebox.
Nel 2001 si candida come sindaco di New York con il partito dei Repubblicani, vincendo e diventando così il successore del ben noto Rudolph Giuliani. Successivamente viene rieletto alla stessa carica altre due volte, nel 2005 e nel 2010. Tuttavia nel 2007 annuncia il suo distaccamento dal partito Repubblicano, scegliendo così di intraprendere una carriera politica come indipendente. I media hanno ritenuto naturale questa sua scelta, infatti egli veniva definito “repubblicano liberale” a causa delle sue politiche aperte e progressiste.
Un aneddoto curioso della sua attività politica a New York è che egli rifiutò di vivere nella lussuosa abitazione nell’Upper East Side designata al primo cittadino della città; Bloomberg preferì continuare a popolare il suo appartamento, scegliendo allo stesso tempo di recarsi ogni giorno al lavoro in metropolitana.
Nel 2018 Michael annuncia ufficialmente di essere entrato nel Partito dei Democratici e, il 5 novembre dell’anno successivo, dichiara di essere intenzionato a concorrere per le presidenziali del 2020. Tuttavia, dopo pochi giorni, ritira le sue dichiarazioni. Nonostante ciò, il 24 novembre 2019, si propone ufficialmente come candidato alle primarie democratiche per le elezioni presidenziali americane del prossimo anno, dicendosi pronto a strappare lo scettro del potere a Donald Trump.
Il patrimonio di Bloomberg ammonta a 52,4 miliardi di dollari che, assieme al suo carisma e alla sua fama di efficiente politico e filantropo, lo rende un avversario incredibilmente temibile per l’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il quale di certo non rimarrà in silenzio e combatterà fino all’ultimo per non lasciare a Michael Bloomberg le chiavi della Casa Bianca.