L’elevata pressione fiscale in percentuale di PIL in Italia è una tra le cause principali dei pochi investimenti e del rallentamento dell’economia della Penisola.
Per capire a pieno il concetto di pressione fiscale è necessario effettuare una distinzione preliminare tra pressione fiscale legale e pressione fiscale apparente. La pressione fiscale legale fa riferimento a tutte le attività economiche legali di uno Stato valutate in PIL. La pressione fiscale apparente, invece, viene calcolata sul PIL comprensivo dell’economia sommersa ed economia criminale.
Il rapporto fra pressione fiscale legale ed apparente
Potendo calcolare la Pressione fiscale= gettito fiscale (GT)/ PIL (Y) è evidente che considerando nel PIL anche l’economia sommersa e l’economia criminale, ed essendo il PIL al denominatore, la pressione fiscale tenderà a diminuire. Al contrario, la pressione fiscale aumenterà considerando il PIL come aggregato di attività economiche legali, ragionamento opportuno dato che solo le attività economiche legali rappresenteranno in larga scala la base su cui viene calcolata l’aliquota. La pressione fiscale effettiva (pressione fiscale legale) sarà sempre maggiore della pressione fiscale apparente (pressione fiscale statistica).
Una conferma in tal senso è data dalle aliquote fiscali effettive, che misurano la tassazione sui diversi tipi di reddito e di attività economiche, calcolata come rapporto tra la sommatoria di tutte le imposte ed il reddito, il quale viene ridotto delle eventuali deduzioni d’imposta. Le aliquote fiscali effettive, tenderanno ad aumentare rispetto al rapporto gettito/PIL all’aumentare dell’economia criminale e quella sommersa. All’aumentare dell’economia illegale aumenterà lo scostamento tra aliquota effettiva e rapporto gettito/PIL.
L’Italia rispetto al resto d’Europa
L’Italia è sesta in Europa per la pressione fiscale, che vale il 42% del PIL, tenendo conto anche dell’economia sommersa. Nelle prime due posizioni si trovano Francia e Danimarca con una pressione fiscale di circa il 46% del PIL, seguite da Belgio (44.6%), Svezia (44%), Finlandia (43.3%). La Germania, invece, è quattordicesima con una pressione fiscale del 37.5% del PIL.