L’economia giapponese pare essersi notevolmente rallentata, e le cause pare siano diverse. Nell’ultimo trimestre del 2019 il PIL del Giappone è, infatti, diminuito del 6.3% su base annua, e circa dell’1.6% rispetto al trimestre precedente. Per il Giappone tale risultato ha rappresentato il primo trimestre di contrazione dopo ben tre trimestri positivi, nonchè il risultato peggiore dal primo trimestre del 2014, nonostante l’adozione di misure con l’obiettivo di contenere le conseguenze dovute al cambiamento della tassazione: l’esecutivo guidato dal premier Shinzo Abe, tuttavia, aveva già precedentemente deciso di apportare un sostegno pluriennale all’economia con una manovra di stimolo fiscale di circa 13.200 miliardi di yen (109 miliardi di euro).
Le cause
Le cause sembrano essere molteplici, ma una su tutte ha influito principalmente: l’aumento della tassa sui consumi, cioè l’equivalente della nostra IVA. I consumi dei giapponesi, infatti, nell’ultimo trimestre sono diminuiti del 2.9% e la motivazione è attribuibile all’aumento della tassa dall’8% dal 10%.
Il provvedimento attuato lo scorso autunno trova le sue motivazioni principali nella volontà del governo giapponese di risanare le casse dello stato, sostenere le spese sociali, le quali pesano particolarmente sulle finanze pubbliche dato l’elevato numero di persone anziane nel Paese, e infine il desiderio di iniziare a ripagare l’enorme debito pubblico.
D’altronde le cause del rallentamento sono imputabili anche alla guerra commerciale Cina-USA che ha notevolmente rallentato il numero di esportazioni del Paese, oltre che alla diminuzione di investimenti di capitale, caratterizzata da un -14%. I dati negativi sulla crescita aumentano le possibilità di assistere ad un approccio più accomodante in caso di necessità attraverso il taglio dei tassi di interesse, anche se al momento tale opportunità risulta essere solo un’ipotesi alquanto remota.
Ripresa nel 2020
Si attende adesso una ripresa per il primo trimestre del 2020, anche se i primi segnali non lasciano ben sperare dato il clima di tensione ed incertezza che ha caratterizzato lo scenario globale a causa del Coronavirus. Il Paese del Sol Levante, inoltre, appare notevolmente vulnerabile per una questione geografica, e per le strette relazioni a livello di turismo e rapporti commerciali con la Cina.