Il Regno Unito, dopo il rilascio dei dati ufficiali del 5 maggio 2020, diventa il primo Paese d’Europa per morti da Covid-19, con 29.427 decessi registrati dal ministero della Salute di Londra. Il dato arriva dopo che, da fine aprile, il governo britannico ha deciso di analizzare post mortem anche i casi sospetti, che non erano stati però sottoposti al test, per vedere se fossero stati contagiati. Il grosso incremento nel bilancio delle vittime del coronavirus è arrivato soprattutto dagli ospizi. Secondo l’Office for National Statics (ONS), istituto britannico per le statistiche, i numeri del ministero della salute sarebbero anche ottimistici. Infatti, secondo l’ente, come riporta The Independent, i morti già a fine aprile superavano la cifra di 32 mila. L’istituto ha preso in considerazione i dati resi disponibili da tutti i comuni del Paese.
L’epidemia inglese
Sia in termini di morti che di contagi la città più colpita è stata Londra, seguita dalle città al nord est dell’Inghilterra. Galles, Scozia ed Irlanda del Nord, invece, sono state molto meno colpite. Il Regno Unito si conquista così il triste secondo posto a livello globale per morti da Covid-19, sotto solo agli Stati Uniti, che contano circa 70.000 morti al 6 maggio 2020. Tuttavia, le cose potrebbero essere ancora peggiori, nella realtà, per altri Stati. Diversi governi, infatti, ancora eseguono pochi test e soprattutto non analizzano i casi di morti sospette.
Gli effetti economici
Dopo aver ritardato il più possibile il lockdown per far andare avanti l’economia, con la nuova accelerazione dei contagi e dei morti nel paese il Premier Boris Johnson ha comunicato che la presentazione delle misure per la “fase 2” britannica sarà rimandata. L’aver iniziato la quarantena con tanto ritardo porterà Londra, probabilmente, a dover prolungare le misure più di altri Stati in Europa. Nel Regno Unito, infatti, i contagi sono ancora in netta fase di crescita.
Il ministro della Salute, Matt Hancock, ha reso noto che a breve sarà rilasciata un’app per tracciare i movimenti dei cittadini inglesi infetti. Essa è in fase di sperimentazione sull’isola di Wight, dove i cittadini la utilizzeranno da giovedì 7 maggio. Essa, poi, sarà essere estesa a tutto il territorio nazionale. I dati raccolti saranno provati e potranno essere visualizzati solo dal ministero della Salute e solo quelli di chi risulta positivo al coronavirus. Nell’app, inoltre, sarà inclusa una funzione per fare domanda di essere sottoposti a test clinici.