Nel 2016 la famiglia reale saudita dopo aver annunciato l’intenzione di quotare in Borsa la compagnia petrolifera nazionale, Saudi Aramco, avevano parlato di puntare, attraverso i mercati finanziari, a far raggiungere alla società il valore di 2,000 miliardi di dollari. La quotazione è avvenuta, con l’IPO lanciata l’11 dicembre 2019. La società al momento del debutto nella Borsa saudita, il Tadawull All Share, valeva 1,700 miliardi di dollari. Il giorno successivo, anche se solo per poco, Saudi Aramco è riuscita a raggiungere i 2,000 miliardi di capitalizzazione. Al di là del picco, la crescita continua ad essere molto alta, con un +5% registrato nel pomeriggio rispetto al prezzo di apertura.
Il doppio +10%
Il 12 dicembre, in apertura, Saudi Aramco ha registrato una crescita del 10%, come quella avvenuta il giorno precedente. Il 10% è il massimo della crescita, o decrescita, consentito dall’autorità saudita che regola i mercati azionari. Nel corso della giornata il balzo è stato ridotto ad un +5%. Anche il Tadawull All Share, la Borsa saudita, ha beneficiato molto dei risultati di Saudi Aramco. Infatti questa è salita nella top 10 delle Borse mondiali, con una valutazione complessiva di 2,200 miliardi di dollari, a parimerito con la Borsa di Francoforte.
Un’IPO nazionale
I mercati finanziari di solito sono caratterizzati da una natura tendenzialmente internazionale. In questo Saudi Aramco ha rappresentato un’eccezione. Infatti, dell’1,5% della società messo sul mercato, prima posseduta al 100% dalla famiglia reale di Rijad, più dell’80% è stato acquistato da investitori sauditi. Gli unici enti al di fuori del Paese ad aver partecipato in maniera importante all’IPO sono stati i fondi sovrani degli Emirati Arabi Uniti e la Kuwait Investment Authority, fondo sovrano del Kuwait. Si tratta di soggetti controllati da governi alleati dell’Arabia Saudita.
Dell’1,5% messo in vendita, l’1% è destinato a investitori istituzionali e lo 0,5% a privati retail. Dell’1% destinato agli istituzionali più del 13% è stato comprato da enti controllati direttamente dal governo saudita.
L’aumento del prezzo del petrolio
Il risultato positivo di Saudi Aramco è dovuto anche all’aumento del prezzo del petrolio stimato per il 2020. Infatti, secondo i risultati, pubblicati il 12 dicembre, dell’ultimo incontro Opec, dei paesi produttori di petrolio, a Vienna, la produzione sarà tagliata di 500,000 barili al giorno fino a marzo 2020.