Saudi Aramco, la società petrolifera di proprietà dello Stato saudita, ha rivisto ancora una volta il programma per lanciare la sua IPO. Se questa era inizialmente prevista per il 20 ottobre, secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe avvenire il 3 novembre, con le azioni che verrebbero prezzate nei primi giorni di dicembre. Il titolo, infine, dovrebbe iniziare le quotazioni l’11 dicembre nella borsa Tadawul.
La decisione di quotarsi
La decisione di quotarsi era stata svelata già nel 2016, poi rinviata per diversi motivi quali conflitti d’interesse, corruzione, mercati non accomodanti e, infine, a causa del recente attacco aereo che ha danneggiato parte dei sistemi di produzione della società.
In particolare, il Principe Mohammad bin Salman Al Sa’ud ed i più alti esponenti dello Stato saudita, starebbero temporeggiando onde quotarsi nelle migliori condizioni di mercato. L’obiettivo, infatti, è quello di raggiungere la valutazione di 2 trilioni di dollari, ben superiore a quella di qualsiasi altra società. Secondo gli analisti, però, si tratta di un traguardo alquanto ambizioso, tanto che si prevede una valutazione compresa tra 1,2 e 1,5 trilioni di dollari, circa il 30/40% in meno.
Privatizzare parte della società
L’idea del governo saudita di privatizzare parte della società (circa il 3%), risponde all’obiettivo di finanziare la diversificazione dell’economia nello Stato. Il piano Vision2030, approvato nel 2016, infatti, punta alla creazione di una nuova economia fiorente, con nuove opportunità di lavoro e con un maggiore contributo del settore privato che ad oggi vale solo per il 40% del PIL. Essendo quindi gli investimenti necessari a questo scopo molto importanti, gli introiti provenienti dalla quotazione di Saudi Aramco sarebbero fondamentali ad alleggerirne il peso sul bilancio del Paese.