L’Osservatorio Start Up Hi-Tech, in collaborazione con l’Associazione Italiana Start Up, ha recentemente pubblicato un dato sorprendente: nel 2019 le start up hi-tech italiane hanno ricevuto investimenti per 694 milioni di Euro. La cifra supera quella dell’anno scorso di ben 100 milioni, confermando l’importanza sempre maggiore che il regime forfettario start up sta assumendo nel nostro Paese.
Lo studio ha anche evidenziato la provenienza e l’entità dei finanziatori e questi sono i risultati:
• 250 milioni, pari al 36% del totale, sono stati finanziati da attori informali, ossia tutta quella serie di persone e strutture che decidono di versare i propri capitali all’interno di un’azienda in cambio di azioni o obbligazioni. Fanno parte di questa categoria: privati, incubatori, business angel indipendenti oppure piattaforme di equity-crowdfunding;
• 229 milioni, pari al 33% del totale, sono stati finanziati da investitori internazionali, sia formali che informali. Questa cifra, da anni in costante crescita, dimostra che le aziende italiane continuano a suscitare interesse all’estero, facendo così avvicinare al nostro Paese i più grandi player della finanza mondiale;
• 215 milioni, il 31% rimanente, è il quantitativo di denaro versato dagli investitori formali, quella categoria che tende ad adottare un approccio di analisi formale per valutare gli investimenti. Rientrano in questo settore i fondi regionali e quelli governativi, i fondi venture capital e quelli di private equity.
Anche se i risultati ottenuti fino ad ora sono positivi, gli economisti sono già focalizzati sul prossimo obiettivo: la soglia del miliardo di Euro d’investimenti annui.
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