Nell’ambito delle SF Live Session, le dirette organizzate da Starting Finance, è sorta la possibilità di sentire l’opinione diretta del Prof. Carlo Cottarelli su alcuni temi inerenti l’impatto della pandemia di Covid-19 sull’economia italiana. Il Prof. Cottarelli è il Direttore dell’Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, impegnato nella diffusione di notizie riguardanti lo stato di salute delle finanze pubbliche italiane e dell’economia italiana in generale.
L’intervista è stata portata avanti da Riccardo Carnevale, responsabile eventi di Starting Finance, grazie al contributo dello Starting Finance Club Cattolica, che ha anche fornito le domande principali poste all’esperto. Qui vengono riportati i temi trattati, rielaborati in modo da poter essere comprensibili al grande pubblico, per la versione integrale dell’intervista si rimanda al video completo presente sul profilo Instagram di Starting Finance (@startingfinance)
Lancio da parte della BCE del PPE per 750 miliardi
Si tratta di un nuovo piano di acquisti da parte della BCE di titoli di Stato e titoli privati (obbligazioni emesse da Stato o da imprese) che rende più facile il finanziamento dello Stato e del settore privato, piano indirizzato a tamponare l’effetto dell’emergenza pandemica. Il programma d’acquisto prevede l’immissione di liquidità nel sistema finanziario, per permettere alle banche di avere più soldi da prestare a famiglie e imprese. Inoltre, l’annuncio di un piano del genere è un segnale forte della BCE ai mercati, che comprando i titoli di Stato calmiera i tassi d’interesse, rallentandone la corsa al rialzo. Un segnale importante soprattutto in un momento di crisi dei mercati in cui i tassi salgono in maniera spesso incontrollata.
In poco tempo si è arrivati a tassi d’interesse per i titoli italiani vicini al 3%, lontani dai livelli del 2011, ma comunque con un accelerazione molto forte. In un momento in cui lo Stato deve fare debito per fronteggiare l’emergenza, l’aumento dei tassi si traduce in un maggiore costo del debito portandolo ad un livello insostenibile. Ciò scoraggia ancora di più i finanziatori e ciò implica un un’ulteriore accelerazione dell’innalzamento. Dopo l’annuncio da parte della BCE del piano di acquisti da 750 miliardi di euro, si è tornati ad un livello di tassi d’interesse sui titoli italiani dell’1,7%.
I soldi a disposizione annunciati sono tanti perché si aggiungono alle misure preesistenti, facendo arrivare la quota disponibile da ora fino alla fine dell’anno a 1000 miliardi di euro da impiegare su tutto il mercato dei titoli obbligazionari pubblici e privati europei. Di tale quota all’Italia arriva circa il 17-20%, quindi intorno ai 170-200 miliardi.
Qual è il beneficio del piano per piccole e medie imprese italiane dato dall’annuncio?
Il beneficio per le piccole e medie imprese italiane è che subito prima dell’annuncio il valore dei titoli obbligazionari privati scendeva perché i tassi d’interesse salivano. Ciò comportava una perdita per gli investimenti delle banche: se le banche perdono soldi, scende il livello di prestiti da poter fare perché entrano in gioco i vincoli posti a protezione dal rischio sistemico nei confronti del sistema bancario. Per dirla in maniera più tecnica, se il valore dei titoli nei portafogli delle banche scende, scende la quota capitale delle banche sotto ai livelli di guardia e le stesse banche sono costrette a ridurre il credito alle piccole e medie imprese.
Altro importante segnale è che la BCE ha annunciato che riceverà come garanzia anche titoli di piccole e medie imprese, garanzia dei prestiti che a sua volta fa alle banche, il che dovrebbe aiutare la distribuzione di credito.
Per quanto riguarda la Governatrice Christine Lagarde i fatti smentiscono le parole dei giorni precedenti all’annuncio e sono importanti. E’ possibile che la decisione sia stata presa non all’unanimità dal Consiglio della Banca Centrale Europea, ma alla fine si è riusciti a compiere un passo in avanti rispetto alla situazione precedente.