Amazon il 24 ottobre 2019, subito dopo la pubblicazione dei conti relativi al terzo trimestre dell’anno, ha perso il 9% in Borsa. Il crollo del valore azionario della società di Jeff Bezos, poi, si è ridotto, con un -7% alla chiusura di Wall Street. Si tratta comunque del peggiore risultato dal 2017. A causare il crollo in Brosa è stato soprattutto il fatto che, per la prima volta in due anni, Amazon ha realizzato un utile sotto le previsioni.
Amazon, nel trimestre che si è chiuso il 30 settembre, ha ottenuto utili netti per 2.1 miliardi di dollari, notevolmente inferiori ai 2.9 miliardi ottenuti nello stesso periodo del 2018. I guadagni sono stati inferiori circa del 36% rispetto alle aspettative degli analisti di FactSet e Refinitiv.
Gli investimenti per effettuare le consegne in un giorno
La causa del crollo degli utili è stata l‘imponente serie di investimenti finalizzati a potenziare il servizio premium di Amazon, Amazon Prime. L’idea è quella di riuscire a garantire la consegna di ogni prodotto in un giorno per gli utenti prime. Per raggiungere lo scopo, sono stati assunti circa 100.000 nuovi dipendenti in tutto il mondo ed è stato ampliato il network logistico, con l’acquisto di camion e aerei.
La serie di investimenti, che era già stata annunciata da Bezos alla fine del secondo trimestre del 2019, ha sforato circa del doppio il budget previsto, con 1.5 miliardi di dollari. Questa è stata la causa del calo dei guadagni, tuttavia Bezos si è detto fiducioso del fatto che gli investimenti effettuati si riveleranno vincenti a lungo termine.
Aumentano i guadagni lordi
L’aumento delle spese di gestione resterà, ma i risultati relativi ai ricavi lordi (senza contare le spese) sono nettamente positivi. Questi si attestano a 70 miliardi di dollari per il terzo trimestre 2019, con un incremento del 24%. Inoltre aumentano anche i guadagni provenienti da Amzon Prime Video, del 36%, e quelli legati alla pubblicità ed altri servizi, del 44%.