L’Autorità Grarante della Concorrenza e del Mercato italiana, più nota come Antitrust, il 13 gennaio 2020 ha concluso un’indagine su Telecom Italia, alias Tim. Prendendo in esame il periodo che va da giugno 2018 a febbraio 2019, gli ispettori hanno verificato che ci sono state due violazioni sistematiche del Codice del Consumo. La società sarà obbligata a pagare una multa di 4,8 milioni di euro.
I reati commessi da Tim
Tim ha violato il codice del consumo in prima battuta non fornendo informazioni complete sulle tariffe dei suoi servizi. La società presentava le offerte agli utenti omettendo diverse voci di spesa e servizi a pagamento inclusi nel pacchetto. In questo modo questi si ritrovavano a pagare servizi che non sapevano di avere o a vedersi applicato un sovrapprezzo per l’utilizzo di funzioni, come la segreteria telefonica, senza che questo fosse stato loro comunicato. La seconda violazione, invece, riguarda l’attivazione automatica di servizi senza il consenso dell’utente, con l’onere da parte di quest’ultimo di disattivarli, talvolta dovendo pagare per questo una piccola tassa. L’avvenuta attivazione, automatica e non richiesta, di questi servizi veniva comunicata attraverso messaggi, spesso poco chiari.
Secondo l’Antitrust tali condotte illecite sono, al momento della condanna, ancora portate avanti dalla società. Per reati analoghi sono già state multate in passato Wind Tre e Vodafone.
Le vittime
Tim, sfruttando i particolari accessi alle carte di credito e debito dei suoi utenti, riusciva ad applicare i “servizi fantasma” con le relative tariffe ai suoi clienti ed a quelli che in passato hanno utilizzato Telecom Italia come operatore, cambiandolo ma mantenendo lo stesso numero. Si tratta di una pratica abbastanza comune nel mondo della telefonia mobile, le condanne dell’Antitrust per questo rappresentano un punto di svolta non indifferente. Tuttavia è difficile valutare se la multa sia proporzionata o meno alla condotta, in mancanza di dati riguardo a quanto le compagnie telefoniche incassano con tali stratagemmi illeciti.