Mario Draghi è quasi arrivato alla fine della sua carica come presidente della Banca Centrale Europea, tuttavia la sua influenza non lascerà l’istituto. Il suo successore sarà l’avvocatessa francese Christine Lagarde, sostenitrice della linea politica dell’economista italiano. Lagarde con tutta probabilità proseguirà il percorso iniziato da Draghi.
L’ultimo atto di Draghi
Oggi, giovedì 12/09/2019 Mario Draghi, compiendo quella che è probabilmente la sua ultima mossa da presidente della BCE, ha dato inizio ad un nuovo processo di Quantitative Easing. Inoltre, ha deciso di abbassare i tassi sui depositi alla Banca Centrale Europea, dal precedente -0,40% al -0,50%. Quest’ultima misura sarà in vigore fino a quando il tasso d’inflazione stimato dalla BCE non sarà ad un livello poco al di sotto del 2%, così come da suo obiettivo primario.
Il Quantitative Easing consiste nello stampare moneta per utilizzarla nell’acquisto di titoli di Stato. Il fine di questa misura è quello di supportare la crescita dei paesi membri dell’Unione, in particolare di quelli in difficoltà. Secondo la prassi di questa strategia, già utilizzata in passato da Draghi, si comincia comprando prima i titoli di Stato a breve scadenza, per passare a quelli di media o lunga scadenza nel caso in cui non si riescano a raggiungere gli obbiettivi prefissati.
Draghi ha anche modificato la Foward Guidance, rendendola molto più elastica. La Foward Guidance è l’insieme di norme attraverso cui una banca centrale governa la politica monetaria. Quindi la BCE lascerà più libertà economica agli Stati.