Negli USA i mercati azionari hanno cancellato le perdite causate dalla crisi del coronavirus. L’8 giugno 2020 il Nasdaq Composite ha chiuso con un rialzo dell’1,1%, toccando il suo massimo storico. L’S&P 500, colpito in modo particolare dall’emergenza, è tornato al livello di fine febbraio, chiudendo con il +1,2%. Questo è stato possibile grazie ad una serie di giornate positive consecutive, con un rialzo costante registrato per tutta la settimana precedente. Anche il Dow Jones viene premiato, chiudendo l’8 giugno con un +1,7%. Questo, tuttavia, nonostante proprio l’8 giugno diversi economisti hanno dichiarato che l’economia reale USA, dopo il periodo di crescita più lungo della storia del Paese, è entrato in recessione. Però, anche in questo campo, guardando al tasso di disoccupazione, i risultati sono incoraggianti e molto migliori delle aspettative.
Le cause dell’entusiasmo
Gli investitori mostrano grande fiducia nella ripresa statunitense. Da una parte scommettono sull’efficacia delle azioni pubbliche a sostegno dell’economia per la crisi del Covid-19. Infatti, sono molto probabili nuovi importanti interventi da parte della Fed e dei legislatori. Dall’altra c’è la speranza, realistica, che saranno aziende USA a sviluppare per prime i farmaci ed il vaccino contro il coronavirus. Infatti, diverse società dichiarano di essere già in una fase avanzata dei test.
La situazione dell’economia reale
Se i mercati azionari hanno cancellato del tutto le perdite, lo stesso non si può dire dell’economia reale. Il tasso di disoccupazione, infatti, è al 13,3%, con 50,8 milioni di persone senza lavoro, restando su un livello mai visto tanto alto dagli anni ’70 ad oggi. Tuttavia, la situazione del lavoro a giugno è in miglioramento rispetto a maggio, quando aveva toccato il 14,7%. Inoltre, il risultato è molto migliore delle previsioni, che davano un aumento del tasso di disoccupazione al 19,7% per giugno.