Richard Branson, fondatore del “Virgin Group”, è alla ricerca di una SPAC (Special-Purpose Acquisition Company) per la fusione con una delle sue “space company”: Virgin Orbit. L’obiettivo del miliardario? Ottenere una valutazione di $3 miliardi.
Dopo un fallito tentativo di lancio avvenuto a maggio 2020, il razzo di Virgin Orbit ha raggiunto l’orbita per la prima volta a gennaio di quest’anno. È stato questo successo a spingere Richard Branson a tuffarsi nella ricerca di una SPAC.
Le SPAC
Le SPAC sono veicoli di investimento che si quotano in borsa alla ricerca di capitali, per potersi poi fondere con la società target non quotata in un’operazione definita di reverse merger. Si tratta di uno strumento finanziario che sta trovando largo impiego per raggiungere la quotazione, a causa della rapidità e della semplicità tramite cui è possibile raggiungere l’obiettivo prefissato.
I partner
Branson ha già trovato l’accordo con Credit Suisse Group AG e LionTree, ma è ancora alla ricerca di un’altra società partner per la fusione, così da raggiungere il valore target per rendere l’operazione pubblica. La Virgin Orbit non è però la società pioniere nel mercato delle SPAC: numerose, infatti, sono già state le operazioni con le quali le società legate al mondo dei voli spaziali commerciali hanno cercato finanziamenti tramite il mercato pubblico. Un esempio, tra gli altri, è quello di “Rocket Lab”, società che ha manifestato la propria volontà di fondersi con “Vector Capital”, ottenendo una valutazione pari a $4,1 miliardi.
Virgin Galactic
È necessario aggiungere che il miliardario statunitense non è nuovo a questo tipo di operazioni: Virgin Galactic, la sua azienda operante nel settore del turismo spaziale, ha “raggiunto” il mercato pubblico nel 2019 tramite una blank-cheque company, altro modo per definire le SPAC.