Qual è la novità fiscale del 2020?
A) Scontrino elettronico
B) Ricevuta fiscale
C) Fattura elettronica
E’ partito il 1 gennaio 2020 l’obbligo dello scontrino elettronico per tutti coloro che in Italia possiedono un’attività commerciale al dettaglio. Laura Guglia, vicedirettore di Confcommercio Mantova, ha consigliato di acquistare il prima possibile, presso rivenditori autorizzati, il nuovo registratore telematico su cui è previsto uno sconto fino al 15% sul prezzo di listino, grazie ad un accordo con un azienda leader di vendita e assistenza di misuratori fiscali; oppure, nel caso fosse possibile, di adattare il registratore di cassa che già si possiede alla nuova legge. Grazie all’introduzione dello scontrino elettronico, non sarà più necessario tenere il registro dei corrispettivi, in quanto la trasmissione dei dati avverá direttamente per via telematica all’Agenzia delle Entrate; inoltre non vi sarà più l’obbligo di conservare le copie dei documenti commerciali del cliente permettendo così una riduzione dei costi ed alcuni vantaggi tecnici tra cui quello di avere a disposizione per gli operatori Iva, tramite servizi gratuiti, i dati fiscali delle operazioni effettuate, utili nella compilazione della dichiarazione Iva e nella liquidazione dell’imposta. Per chiunque acquisiti il registratore telematico o adatti il proprio, è previsto un contributo del 50%, sotto forma di credito d’imposta, della spesa effettuata pari a 250 euro nel primo caso e 50 euro nel secondo caso. Per i consumatori non cambia molto, non riceveranno più lo scontrino ma un documento commerciale che non ha più valore fiscale ma che potrà essere conservato come garanzia di acquisto o per cambio merce.
Quale casa automobilistica dovrà risarcire i clienti?
A) Toyota
B) Volkswagen
C) Ford
Dopo lo scandalo conosciuto come Dieselgate, la casa automobilistica Volkswagen è stata chiamata a rispondere ad alcune accuse poste in atto dalla procura di Braunschweig per manipolazione di mercato, poichè, stando a quanto annunciato, i software modificavano illegalmente i dati sulle emissioni dei motori diesel. In particolare secondo la procura sono stati accusati il presidente del Consiglio di sorveglianza, Dieter Poetsch, l’amministratore delegato Herbert Diess e l’ex amministratore delegato Martin Winterkorn, per aver informato gli investitori “troppo tardi” sulle conseguenze del Dieselgate o di non aver reso del tutto note le informazioni necessarie al mercato sui “rilevanti obblighi di pagamento del gruppo, nell’ordine di miliardi, risultanti dalla scoperta del così detto scandalo-diesel e di aver, in tal modo, influenzato illecitamente le quotazioni in Borsa dell’azienda” come riporta il Fatto Quotidiano. Ad oggi la società di Wolfsburg è chiamata a risarcire i danni procurati, il cui pagamento potrebbe interessare tutti i 440mila clienti che hanno chiesto il risarcimento al colosso automobilistico tedesco a seguito dello scandalo. Inoltre la società ha affermato che “Le discussioni sono appena iniziate e niente garantisce che si concluderanno con un accordo. Le due parti hanno convenuto che le discussioni resteranno riservate per arrivare a una soluzione pragmatica nell’interesse dei clienti”.
Quale generale iraniano è stato ucciso dagli Usa?
A) Mohsen Rezai
B) Hossein Salami
C) Qasem Soleimani
Gli Usa colpiscono nuovamente in Medio Oriente con un blitz che nella città di Baghdad ha ucciso il generale Qasem Soleimani, capo delle forze Quds, ovvero delle forze speciali delle Guardie della Rivoluzione, nonché uno degli uomini più potenti dell’Iran. I missili provenienti da un drone americano, ordinati direttamente dagli Stati Uniti, avevano il generale come obiettivo mirato e il Pentagono ha definito l’operazione un “azione difensiva” contro le proteste che negli ultimi mesi hanno colpito l’ambasciata americana. A seguito di tale evento il presidente Donald Trump ha affermato: “Soleimani era odiato e temuto nel suo Paese. Non sono rattristati come i leader fanno credere al mondo esterno, avrebbe dovuto essere eliminato molti anni fa” […] “Il generale Soleimani stava preparando nuovi attacchi. Il suo regno di terrore è finito”. In risposta tutta la città di Teheran, capitale dell’Iran, è pronta a vendicare la morte del generale “nel momento e nel luogo più opportuno” come è stato annunciato, mentre sono numerose le manifestazioni contro l’America e i suoi crimini, che vedono bruciare la bandiera simbolo degli Usa. Il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif si è così esposto “L’atto di terrorismo internazionale degli Stati Uniti con l’assassinio del generale Soleimani, a capo della forza più efficace nel combattere Daesh, al-Nusra e al-Qaeda, è estremamente pericoloso e una folle escalation. Gli Stati Uniti si assumeranno la responsabilità di questo avventurismo disonesto”. Difatti era proprio Soleimani a dirigere tutte le strategie militari in Medio Oriente, schierandosi in prima persona nelle questioni più conflittuali dalla Siria all’iraq. La Guida Suprema Khamenei ha indotto tre giorni di lutto nazionale; da parte propria gli Stati Uniti si sono dichiarati disposti a schierare le proprie truppe di soldati in Medio Oriente, 3.500 militari in Iraq e Kuwait, sollecitando i cittadini a lasciare il paese.