È fallita la compagnia viaggi britannica Thomas Cook. Quale è il costo stimato per il fallimento?
Il costo del crack tra rimpatri, risarcimenti e fallimento potrebbe costare a Londra la cifra record di 600 milioni di sterline.
Thomas Cook è un tour operator britannico con 178 anni di storia alle spalle. Tra domenica 22 e lunedì 23 settembre ha annunciato il fallimento comunicando ai suoi clienti che tutti i futuri voli e vacanze sarebbero stati annullati. Il Regno Unito ha organizzato quella che appare la più grande operazione di rimpatrio in tempo di pace. In totale vi sono quasi 600.000 clienti del tour operator attualmente in vacanza, 150.000 dei quali britannici. 9.000 sono invece i posti di lavoro a rischio solo nel Regno Unito.
Di quale grande società americana era chief executive officer Adam Neumann prima delle dimissioni di questa settimana?
Il co-fondatore e CEO di WeWork, Adam Neumann, è stato costretto alle dimissioni e a cedere il controllo della sua startup.
WeWork è la società che gestisce spazi di coworking che si stava preparando ad uno degli IPO più grandi di quest’anno, ma tutto è slittato a causa della fredda accoglienza degli investitori, nonostante un prezzo scontato rispetto alla valutazione in sede privata.
L’ultima valutazione fatta in fase di fund raising aveva toccato i massimi di 47 miliardi, da lì si era scesi a 15-20 miliardi in fase di Ipo.
Non è bastato, tanto che adesso il prezzo sarebbe ancora più basso. Le criticità parrebbero molte: un fondatore che accentra su di se troppo controllo; una cassa che brucia dollari a grande velocità; e sebbene il fatturato cresca, la perdita netta continua ad aumentare.
Con quale fintech ha siglato un accordo di partnership Poste italiane?
Poste italiane e Moneyfarm hanno comunicato di aver raggiunto un accordo che porterà il player n.1 in Italia per numero di sportelli a distribuire i prodotti di Moneyfarm. Nello specifico Moneyfarm offre prodotti di investimento (gestioni patrimoniali) a basso costo investendo il capitale raccolto in strumenti ETF.
L’accordo è cementato dall’ingresso di Poste nel capitale di Moneyfarm attraverso un aumento di capitale di circa 40 milioni di euro sottoscritto dalle stesse Poste come lead investor e da Allianz Asset Management.