Il 5 Settembre è nato il governo Conte bis. Dopo poco più di una settimana di negoziazione tra Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle è stato raggiunto un accordo basato su un programma di 26 punti condivisi e una divisone dei ministeri pari a 10 per il M5S e 9 per il Partito democratico.
Numerose sono le sfide che dovrà affrontare il nuovo governo: innanzitutto la redazione della legge di bilancio 2020 e la neutralizzazione delle clausole automatiche di aumento dell’IVA. Inoltre, nelle intenzioni dell’esecutivo, verrà attuata una politica economica espansiva, in modo da indirizzare il Paese verso una solida prospettiva di crescita e di sviluppo sostenibile. Tutto questo sarà possibile tramite il superamento delle più rigide clausole di rigore europee in materia di politiche di bilancio pubblico, prospettiva probabile in seguito alle aperture in tal senso della neo presidente della BCE Lagarde e della neo presidente della commissione Van der Leyen. Dalle relazioni con l’Unione Europea passerà gran parte delle fortune del governo giallo rosso.
In seguito, cruciale è l’obbiettivo della riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori.I 5 stelle vorrebbero raggiungere quest’obbiettivo con l’introduzione di un salario minimo, il PD tramite una serie di detrazioni fiscali includendo anche gli “80” euro ed ampliando questa misura a fasce di reddito oggi escluse. Per quanto riguarda il salario minimo si parla di un minimo di 9 euro all’ora, con la proposta dei PD di salvaguardare i contratti nazionali di lavoro e veicolarlo a essi.
Il taglio del numero dei parlamentari è al vaglio della camera ma andrà accompagnato dalla revisione della legge elettorale in senso proporzionale. L’obbiettivo è quella di ottenere mantenere la rappresentatività del parlamento, andando a ridisegnare i collegi esistenti, e introdurre una soglia del 5%. La proposta di legge prevede un taglio di 115 senatori e 230 deputati.
Per stimolare crescita e produttività il governo spinge sulla «quarta rivoluzione industriale»: digitalizzazione, robotizzazione, intelligenza artificiale, partendo dal piano industriale “Impresa 4.0”. Come punti cruciali sono indicati, potenziare gli interventi in favore delle piccole e medie imprese e stimolare l’aumento degli investimenti privati, ancora troppo lontani dalla media europea, in start-up e Pmi innovative.
In tema ambientale il governo vorrebbe lo stop al rilascio di nuove concessioni per la trivellazione e ai nuovi inceneritori in maniera tale da attuare “un radicale cambio di paradigma culturale” che porti a qualificare la protezione dell’ambiente e della biodiversità come principi fondamentali del nostro sistema costituzionale.
Infine, obiettivo dichiarato del governo è il mezzogiorno, che si pianifica diventi oggetto di un piano straordinario di investimenti per la crescita e il lavoro, attraverso il rafforzamento dell’azione della banca pubblica per gli investimenti.