Se si pensa al settore automobilistico, probabilmente alcuni penseranno immediatamente alla Pirelli. La società milanese, fondata nel 1872, ricopre un ruolo importante, rientrando infatti tra le dieci aziende produttrici mondiali di pneumatici. Essa è settima, con un fatturato nel 2018 di 5,2 miliardi di euro ed una produzione annuale di 75 milioni di gomme, suddivisa nei 19 stabilimenti produttivi distribuiti in 12 Paesi differenti.
Come fa quindi un’azienda italiana ad ottenere questi grandi risultati? Gran parte del merito va sicuramente allo sfruttamento di Pirelli dei suoi vantaggi competitivi, ovvero quegli elementi che portano performance superiori, solitamente in termini di profittabilità, rispetto alla media dei concorrenti diretti nel settore di riferimento nel medio-lungo termine. Vediamo quindi quali sono.
Una produzione all’avanguardia
Il portafoglio prodotti della Pirelli comprende un’ampia gamma di pneumatici rivolti al mondo delle automobili, delle moto e delle biciclette. Nel corso degli anni si è cercato di innovare continuamente, apportando modifiche e migliorie nei processi produttivi: complessivamente Pirelli ha registrato fino ad oggi 6.500 brevetti.
Gran parte degli sforzi sono concentrati nel segmento High Value, ovvero l’insieme di quei prodotti che garantiscono un’alta redditività, come gli articoli per le auto e i pezzi di ricambio. Su questa parte di business, che l’anno scorso ha costituito il 64% del fatturato, opera attentamente la sezione Ricerca e Sviluppo, che coinvolge 1.900 persone e che collabora con ben 33 istituti universitari nel mondo e le case auto e moto più prestigiose al mondo come Ferrari, Bentley e Ducati.
Ciò comporta la crescita del know-how aziendale, che Pirelli conserva e sviluppa continuamente: i circa 31.500 dipendenti seguono lezioni di formazione e di aggiornamento, per un totale di otto giorni l’anno, con un occhio di riguardo alla continua digitalizzazione di macchinari ed impianti.
Il prossimo decennio, secondo l’azienda, vedrà importanti novità soprattutto legate alle automobili ibride e quelle totalmente elettriche: Pirelli sta già studiando nuove tecnologie e materiali per i futuri pneumatici, per aumentare le prestazioni di questi veicoli e massimizzare la sicurezza e la qualità per concessionari e clienti.
Attenzione all’ambiente
Un grande volume di produzione annuale richiede comunque particolare attenzione e tutela nei confronti dei lavoratori e dell’ambiente. La sostenibilità per Pirelli deve essere quindi
una scelta di fondo, integrata nella vision e nelle strategie di crescita del gruppo, per tutte le aree di business e in tutte le scelte del management, ovunque nel mond
ocome sostenuto dall’amministratore delegato Mario Tronchetti Provera. La società infatti ha aderito nel 2004 al Global Compact, un’iniziativa delle Nazioni Unite per la promozione di una cittadinanza d’impresa responsabile: tramite l’osservanza di dieci principi chiave, si vuole generare una gestione consapevole ed integrata delle sfere economiche, sociali ed ambientali con le quali Pirelli viene quotidianamente in contatto.
Più nello specifico, nel 2018 sono state ridotti nei processi produttivi l’uso di acqua (-66%), d’energia (-16%) e le emissioni di Co2 (-13%), oltre ad aumentare del 27% il riciclo ed il recupero dei rifiuti. Ciò è valso a Pirelli il titolo di Leader di Sostenibilità a livello mondiale del settore automobiles & components a seguito della revisione annuale degli indici Dow Jones Sostainability, che certifica infatti come la società milanese sia in prima linea per una produzione consapevole ed attenta anche a problemi esterni all’azienda.
Una P di fama mondiale
Pirelli rappresenta inoltre uno dei brand più riconosciuti al mondo, con la sua P lunga che la contraddistingue per qualità e stile.
Il logo è presente da più di vent’anni sulle maglie dell’Inter e recentemente su quelle dei Los Angeles Dodgers, squadra di baseball statunitense, oltre a comparire sulle barche a vela Luna Rossa, di cui Pirelli sarà co-sponsor con Prada durante l’American’s Cup 2021.
Ma è ovviamente in Formula 1 che il brand riceve maggiori attenzioni: Pirelli è infatti Global Tyre Partner dal 2011 (il contratto scadrà nel 2023), rifornendo circa 1.800 pneumatici a gara, con una media complessiva di 40.000 l’anno. Dal punto di vista mediatico, il campionato iridato rappresenta per Pirelli una grande vetrina in cui esporsi a livello mondiale: annualmente le gare sono infatti seguite da una media di 1.6 miliardi di persone.
Al di là del mondo automobilistico e sportivo, il brand Pirelli opera soprattutto nel campo dell’arte e della cultura.
Non si può dunque non citare il suo calendario, The Cal: creato per la prima volta nel 1964, è oggi considerato un’icona d’innovazione e lifestyle. Alla realizzazione delle 46 edizioni finora pubblicate hanno partecipato molti dei più grandi fotografi mondiali, rendendo i calendari vere e proprie opere d’arte, uniche nel loro genere. Per quanto riguarda la cultura, invece, è presente a Milano il Pirelli Hangar Bicocca, un’area produttiva dismessa che oggi ospita eventi e mostre di arte contemporanea e non solo. L’organizzazione è sotto il controllo della Fondazione Pirelli, nata nel 2008, che pone come obiettivo conservare, proteggere e promuovere la cultura aziendale, tramite progetti locali ed eventi.