Cosa sono i Futures
I Futures sono derivati molto semplici, in cui un agente entra in un contratto venduto su un mercato regolamentato per comprare o vendere una certa quantità di merce ad una data futura. Le condizioni dei futures sono standardizzate e non sono negoziate dalle controparti.
Si è visto come i contratti Forward siano contratti personalizzati sulle esigenze delle controparti, per cui il taglio del contratto, la sua scadenza e altri dettagli come il sistema giuridico di riferimento sono decisi dagli agenti coinvolti.
Ciò non è vero per i contratti Futures. I contratti Futures seguono le stesse dinamiche dei Forward, quindi vincolano le controparti a scambiarsi denaro ed un sottostante ad una data certa futura ad un prezzo certo, ma non condividono l’essere creati secondo le esigenze specifiche delle controparti.
Come funzionano i Futures
I Futures sono contratti standardizzati e scambiati su mercati regolamentati. Il gestore del mercato definisce i contratti scambiati sotto la sua supervisione indicandone i dettagli:
- il sottostante di riferimento;
- la dimensione, cioè la quantità scambiata;
- le regole di consegna.
Le controparti non si conoscono, ma la Borsa garantisce per entrambi affinché lo scambio vada a buon fine grazie ad un sistema di garanzia che verrà spiegato tra poco.
Il sottostante
Ogni borsa sceglie quali Futures quotare e su quali tipi di sottostante: una scelta non indifferente perché apre molte possibilità ai trader. Nel caso del Bitcoin, la possibilità di assumere una posizione corta su un Futures quotato al Chicago Mercantile Exchange ha ampliato molto la platea di trader interessati.
La dimensione del contratto
Anche la scelta della dimensione impatta molto sul numero e il tipo di trader che parteciperanno alle negoziazioni. Un futures di piccolo taglio permette agli hedgers di raggiungere una perfetta copertura dal rischio, ma aumenta il costo legato alle commissioni per entrare in ogni singolo contratto. Viceversa, un contratto dalle dimensioni molto grandi permette di spendere di meno in termini di commissioni, ma potrebbe rendere difficile coprire esattamente la propria esposizione al rischio. Ci si potrebbe trovare ancora leggermente esposti al rischio o con una quota di derivato dalla valenza solo speculativa, perché eccedente rispetto alle proprie necessità di copertura.
Sistema di Garanzia dei Futures
Nelle borse, inoltre, vige un sistema di garanzia: entrando in un contratto Futures il trader deve depositare una quota di denaro detta “margine” al broker che gli dà accesso al mercato. Ogni giorno le controparti verseranno il denaro in base alle oscillazioni del prezzo del sottostante, in modo da garantire la presenza del denaro per la controparte in un conto deposito. Se il prezzo del futures scende sotto un certo margine di mantenimento, la posizione in perdita riceverà un Margin call o richiesta di integrazione.
La chiusura del Futures: uscita o consegna
La posizione in positivo, invece, può prelevare le somme eccedenti il margine iniziale dal conto deposito. Ciò permette anche di uscire dal futures in un momento precedente alla scadenza. Per uscire dal futures basta aprire una posizione opposta in un altro contratto. Il gestore del mercato compenserà le due posizione neutralizzandole, in tal modo il trader può uscire dal mercato senza dover arrivare a scadenza. Per questo motivo le consegne nei futures avvengono raramente.
In ogni caso, l’eventuale consegna viene stabilita dalla borsa, che ne indica luogo e lasso di tempo in cui è possibile portarla a termine. Solitamente viene indicato un mese come scadenza del Futures e spesso il mese di scadenza coincide con il lasso di tempo in cui la posizione “corta” può effettuare la consegna alla posizione “lunga”.
Resta il vincolo per entrambe le parti di dover sottostare alle regole del Futures, proprio come per il Forward. Si può uscire dal contratto Futures solo entrando in un altro Future di posizione opposta, quindi ci sarà sempre qualcuno che andrà a soddisfare il contratto originale. Esistono però contratti derivati che danno solo il diritto, ma non l’obbligo, a partecipare ad uno scambio: i contratti di opzione.