“Signore, il poker mi piace davvero. Ogni mano ha i propri differenti problemi” – Henry Fonda in La sfida infernale
Il rischio sta alla base della teoria economica e della pratica finanziaria, non può esistere un investimento senza rischio annesso. Nel poker, ogni mano ha un differente grado di rischio che dipende sia da fattori oggettivi, come ad esempio il tipo di punto che abbiamo realizzato o che potremmo realizzare, che da fattori “incerti”, che sfuggono alla nostra conoscenza e al nostro controllo, come ad esempio quale carta verrà scoperta dal croupier. In base alla stima del rischio della mano e alla propensione alla perdita, che spesso deriva anche dal capitale a disposizione, un bravo giocatore sceglierà una giusta percentuale di fiches da impegnare nella puntata.
Quando si investe individualmente o quando ci vengono proposti dei portafogli di investimento, vanno presi in seria considerazione i fattori incerti che generano rischio, questo per evitare sorprese indesiderate e soprattutto inattese. Per questo motivo, una delle cose più importanti da stabilire insieme al consulente finanziario è il profilo di rischio.
Il profilo di rischio varia a seconda di molti fattori come, ad esempio, la quantità di capitale a disposizione, il numero di mesi, o più comunemente di anni, in cui si vuole vincolare il denaro, le aspettative di ritorno sull’investimento e così via. Per facilitare i clienti nelle loro scelte, in genere i consulenti propongono ai clienti diversi tipi di pacchetti di investimenti. Alcuni con un basso profilo di rischio, per clienti che non hanno intenzione di andare incontro a grandi perdite; altri con profilo di rischio medio, per clienti che considerano accettabili perdite che potrebbero arrivare anche al 15% del capitale in situazioni di crisi; altri ancora con profilo a rischio elevato, per clienti che possono permettersi di perdere il 25% del capitale in un anno.